Capezzone: ma quali notizie sensibili, sul Domani pubblicati incontri e conversazioni tra Cospito e i boss

2 Feb 2023 15:20 - di Redazione
Capezzone Cospito

Daniele Capezzone, in un articolo sulla Verità, demolisce l’ipocrita indignazione della sinistra per le “rivelazioni” di notizie “sensibili” da parte di Giovanni Donzelli nell’aula di Montecitorio. Quelle notizie infatti – scrive Capezzone – si potevano leggere in modo circostanziato sull’edizione online del quotidiano Domani del 31 gennaio e circolavano già nelle redazioni.

“L’esponente di FdI – continua Capezzone – aveva infatti citato gli incontri di Cospito, dentro il carcere di Sassari, con il camorrista Francesco Di Maio e con lo ’ndranghetista Francesco Presta. I giornalisti di Domani, invece, sono andati molto oltre, mettendo nero su bianco il nome di altri criminali di primo piano entrati in contatto con Cospito, sempre in carcere, tra ora d’aria e socialità”.

Ecco gli stralci dell’articolo del Domani citato da Capezzone: «Cospito ha, per esempio, condiviso i momenti di socialità con Pietro Rampulla: non è un mafioso qualunque, è l’artificiere della strage di Capaci». E si fa poi un un altro nome: «Pino Cammarata, reggente del famigerato clan omonimo di Riesi, in provincia di Caltanissetta, membro dell’alta mafia, gente che conta nell’organizzazione criminale siciliana».

L’articolo “entra pure nei dettagli delle conversazioni: Cospito avrebbe affrontato anche «l’altro tema caro ai boss, l’ergastolo ostativo: la necessità di portare il caso in Europa. Francesco Di Maio, boss del clan dei Casalesi, ha incoraggiato Cospito pochi giorni fa. Diceva il boss dei Casalesi: pezzetto dopo pezzetto, si arriverà al risultato, che sarebbe l’abolizione del 41 bis. Cospito avrebbe replicato così: deve essere una lotta contro il regime 41 bis e contro l’ergastolo ostativo, non deve essere una lotta solo per me. Per me, noi al 41 bis siamo tutti uguali».

Dunque di queste notizie “sensibili” si era già scritto, e abbondantemente. ma per la sinistra ciò che è consentito ai giornalisti del Domani non è permesso a Donzelli. Questa la sola e logica conclusione di una faccenda che ridotta all’osso è soltanto una montatura propagandistica contro il governo.

 

 

 

 

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