Una storia a lieto fine: il bimbo cardiopatico arrivato in Sicilia dal Burundi, è stato operato e sta bene
Il nuovo anno in Sicilia comincia nel migliore modi. Elky, il bimbo del Burundi cardiopatico, arrivato nei giorni scorsi per subire un delicato intervento al cuore, ha superato l’operazione e sta bene. Il piccolo, di appena un anno, accolto con amore e dedizione, nel segno di una umanità che supera persino i dettami etici di medici e sanitari, tra le braccia dell’équipe di cardiochirurgia pediatrica dell’ospedale di Taormina, ha potuto “rinascere” nel segno della guarigione. Ha superato brillantemente l’operazione e ora per lui comincia il normale decorso post-operatorio.
Elky, il bimbo del Burundi arrivato in Sicilia, è stato operato e sta bene
Grande la soddisfazione di medici e amministratori locali. Come sentita e diffusa la gioia dei siciliani che hanno seguito da vicino la vicenda, che i media hanno rilanciato a più riprese nei giorni scorsi. Una storia a lieto fino che ha dimostrato, una volta di più, come la sanità italiana sia considerata, a ragione, a livelli di eccellenza. Così come i siciliani tutti hanno dato prova di una umanità, di una disponibilità all’accoglienza, e di una capacità di partecipazione affettiva, indiscutibili. Tutti fattori che hanno sicuramente contribuito alla felice risoluzione di una vicenda che ha commosso molti.
Una volta ristabilitosi, il piccolo potrà tornare a casa
Dunque, i medici dell’Ospedale Bambino Gesù hanno operato il piccolo Elky presso il Centro cardiologico pediatrico mediterraneo di Taormina. Ora, dopo il normale decorso post-operatorio, il giovanissimo paziente potrà tornare in Africa. «Una notizia che ci riempie di gioia – ha commentato tra i primi l’assessore regionale alla Salute, Giovanna Volo –. Un risultato raggiunto grazie alla collaborazione con la onlus AiutiAmo il Burundi, che è stata preziosa per regalare un futuro a questo bambino. È nostra intenzione – ha quindi concluso la Volo, soddisfatta e propositiva per il futuro – continuare a mettere a sistema le competenze dei nostri professionisti con le associazioni umanitarie e di volontariato. In modo da poter fornire le migliori cure possibili ai bimbi della parte più sfortunata del nostro pianeta».