Ucraina, Erdogan a Putin: «Serve il “cessate il fuoco” unilaterale». E Kirill: «Tregua natalizia»

5 Gen 2023 12:39 - di Redazione
tregua

Un lungo colloquio telefonico per parlare della guerra in Ucraina, della situazione in Siria e dell’energia. Da un lato Recep Tayyip Erdogan, presidente della Turchia, e dall’altro Vladimir Putin, capo del Cremlino. Due autocrati, il cui rapporto è cementato da interessi comuni, ma in cui spesso non mancano divergenze tutt’altro che secondarie. Quel che è certo è che oggi il leader turco è tra i pochi al mondo a potersi intestare una mediazione per arrivare almeno ad una tregua nella martoriata Ucraina. Che poi è esattamente quel che Erdogan ha fatto nel corso della telefonata odierna quando ha chiesto a Putin di valutare la possibilità di dichiarare un «cessate il fuoco unilaterale» e di adottare «una visione per una soluzione equa».

Telefonata tra Erdogan e il capo del Cremlino

A riferirlo è stata la stessa presidenza di Ankara in una nota. Nulla riferisce il comunicato in merito alla risposta del presidente della Federazione russa. Una richiesta di tregua, in questo caso «natalizia», arriva – informa l’agenzia Tass – anche «dal Patriarca di Mosca e di tutte le Russie». Kirill (questo il suo nome) ha infatti invitato «tutte le parti coinvolte nel conflitto interno a stabilire una tregua natalizia dalle 12 ora di Mosca del 6 gennaio alle 12 del 7 gennaio. L’obiettivo è favorire la partecipazione degli ortodossi «alle funzioni religiose della vigilia e del giorno di Natale».

Una tregua per il Natale degli ortodossi

I tentativi di ottenere una tregua non distraggono più di tanto l’Ucraina. Il segretario del Consiglio di sicurezza e di difesa di Kiev, Oleksii Danilov ha detto che la Russia si prepara a un’escalation della situazione al fronte a febbraio e allo stesso tempo si muove dietro le quinte per spingere Zelensky a firmare «accordi di pace» sul modello di quelli di Minsk. Dal canto suo, l’Istituto per lo studio della guerra (Isw) scrive che la Russia cercherà di rafforzare la sua cooperazione con l’Iran per ottenere sistemi d’arma più precisi.

.

 

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *