Qatargate, i giudici di Milano chiedono chiarimenti ai colleghi belgi sulla commercialista di Panzeri
E’ stata rinviata al 9 febbraio prossimo l’udienza di consegna per Monica Rossana Bellini, la commercialista della famiglia dell’ex-eurodeputato del Centrosinistra, Pier Antonio Panzeri attualmente ai domiciliari arrestata nell’inchiesta Qatargate, accusata di corruzione e riciclaggio.
Il “rinvio istruttorio“, deciso dalla Quinta sezione della Corte d’appello di Milano, riguarda il mandato di arresto europeo. Nella sostanza i giudici chiederanno, tramite il ministero della Giustizia, di avere ulteriori documenti da Bruxelles.
La Corte ritiene di potersi pronunciare sulla richiesta di consegna al Belgio solo una volta in possesso di quegli atti.
Di fronte al mandato di arresto europeo ‘istruttorio’, i giudici milanesi hanno chiesto di conoscere le finalità della consegna prima di procedere al trasferimento a Bruxelles, come chiesto dal giudice istruttore belga Michel Claise.
Gli ulteriori accertamenti sono a garanzia della commercialista, presente all’udienza svolta a porte chiuse, che ha depositato – tramite i suoi legali – una memoria.
I giudici di Milano vogliono capire quali sono le eventuali accuse che vengono mosse alla Bellini, se è necessario tenerla ai domiciliari o può essere sentita in altra forma, magari per rogatoria quindi senza consegnarla al Belgio.
La commercialista della famiglia Panzeri, con studio a Opera, avrebbe svolto un “ruolo importante nel rientro del contante provenienti dal Qatar creando, insieme a Silvia Panzeri“, figlia dell’ex-eurodeputato Pier Antonio – al momento detenuto in carcere a Bruxelles – una struttura societaria che desse al flusso di denaro una veste legale“, si legge nel mandato di arresto europeo firmato dal giudice istruttore belga Michel Claise.
La difesa si è opposta alla richiesta di consegna al Belgio, sollevando alcune questioni preliminari tra cui le condizioni delle carceri in Belgio, tema già sollevato dalla difesa della moglie e della figlia di Panzeri.
Questione su cui la Procura generale di Milano è già pronta: ha già acquisito i documenti inviati dal Belgio al ministero della Giustizia italiano in cui si rassicura sulle condizioni degli istituti di pena di Bruxelles.
“A nostro parere non ci sono gli elementi per questa misura, lei è estranea ai fatti e lo possiamo dimostrare, sarà collaborativa come sempre”, avevano detto, stamattina, gli avvocati di Monica Rossana Bellini prima di entrare nell’aula dove si è poi svolta l’udienza.