Omicidio Varani, le struggenti parole dell’ex fidanzata: «Se avessi saputo ti avrei salvato»

23 Gen 2023 15:12 - di Redazione
Varani

«Oggi è uno di quei giorni dove sarebbe meglio passare a domani. Ci siamo conosciuti a 14 anni, eravamo della stessa annata: 1993. Ed oggi avresti compiuto 30 anni. O meglio, avresti dovuto compiere 30 anni. Al di là delle nostre vite che ad un certo punto si sono interrotte brutalmente, così, ti avrei voluto bene sempre, nonostante tutto. Tu eri un’anima buona, e tutto questo non è mai stato giusto. Non è questo quello che avrei bisogno di dirti, e lo sai. C’è tanto altro di più». Lo scrive, in un post su Fb, Marta Gaia Sebastiani, l’ex fidanzata di Luca Varani, ucciso nel marzo 2016 in un appartamento in via Igino Giordani a Roma da Manuel Foffo e Marco Prato a Roma. Per questa vicenda Foffo è stato condannato a 30 anni con sentenza passata in giudicato mentre Prato si tolse la vita il giorno prima dell’inizio del processo nel carcere di Velletri.

Il post dell’ex fidanzata di Luca Varani

«Non c’è giorno che passi – scrive la ragazza in un altro passaggio del lungo post – in cui io non pensi a te, ma solo perché ancora non riesco a darmi pace che tu non sei più qui ad illuminare il mondo con i tuoi splendidi occhi ridenti. Non riesco ancora a venirti a trovare, perché mi sembra ingiusto ed impossibile pensare che ogni anno io ne compio uno in più e tu ne avrai per sempre 23. Avrei cercato di salvarti in ogni modo, se solo l’avessi saputo. Tutti i giorni penso che se avessi avuto la stessa testa di adesso, lo stesso coraggio, t’avrei preso e ti avrei detto ‘Non preoccuparti di nulla, si risolve tutto’».

Omicidio Varani. «Era meglio se rimanevi qui con chi t’ha voluto bene veramente»

«T’avrei detto che pure se sta’ vita è na merda e sto’ mondo è ingiusto, te meritavi un posto in cui non te saresti sentito sbagliato. Che non dovevi dimostra’ a nessuno chi eri, perché te sei stato tutto per me. Te potessi parla’ adesso, te direi che me manchi, me manca parla’ con na’ persona e non sentimme giudicata, sentimme capita, e non la solita scema che se lamenta de tutto, che a noi oltre all’amore, c’ha legato il dolore – sottolinea ancora – Ma io ero troppo impegnata a guarda’ il mio pe’ capì che te stavi a sprofonda’, ma non l’hai fatto capì a nessuno, perché eri troppo abituato a fa’ a modo tuo. Io però ancora non ho capito perché Luca mio. E non me do’ pace. Comunque doveva andare così. Ma era meglio se rimanevi qui con chi t’ha voluto bene veramente». «Oggi t’avrei mostrato la mia vita, e te m’avresti detto “E brava Marta, te lo sei meritata” e l’avresti detto veramente, senza invidia – conclude – E mi avresti detto “Te meriti una persona che te fa’ felice”. E m’avresti abbracciata forte. Caro Luca, “Muore giovane chi è cari agli dei”. Auguri Mascotti».

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