L’ira dei dem Usa per la gestione dello staff di Biden dei documenti classificati: “irresponsabile”
Sono sempre più preoccupati i parlamentari democratici del Congresso Usa per la vicenda delle carte segrete e classificate trovate a casa di Joe Biden, vicenda che sta assestando un ulteriore colpo di piccone sulla già traballante credibilità del presidente statunitense.
“Sono molto preoccupato”, ammette pragmatico il senatore Jon Tester, uno dei democratici che nel 2024 dovrà affrontare una difficile rielezione in uno.
“Dobbiamo andare al fondo della vicenda per vedere cosa diavolo sia successo e perché è in gioco la sicurezza nazionale”, esorta i suoi colleghi democratici affermando che gli investigatori devono stabilire se, a causa del comportamento di Joe Biden, “sia stata messa a rischio la nostra sicurezza nazionale”.
Dopo che Biden nelle elezioni di midterm dello scorso settembre si è rivelato di grande aiuto per i senatori che, a sorpresa, hanno difeso i loro seggi e la maggioranza dem al Senato, ora si teme che lo scandalo dei documenti classificati possa allargarsi e compromettere le elezioni, non solo presidenziali, del prossimo anno.
Anche Joe Manchin, il senatore centrista della West Virginia che in questi due anni è stato la spina del fianco dell’amministrazione dem ed il prossimo anno deve difendere il seggio in uno stato dove Donald Trump ha stravinto nel 2020, considera “incredibile” e “completamente irresponsabile” il modo in cui sono stati gestiti dallo staff di Biden i documenti classificati
Il senatore critica anche il presidente per aver detto la scorsa settimana che in questa storia “non c’è nulla” perché “semplicemente non sappiamo” quali segreti non siano stati compromessi.