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Rino Avesani

Letteratura: addio al filologo Rino Avesani, insigne studioso del Medioevo latino

Cultura - di Redazione - 4 Gennaio 2023 alle 13:15

Il filologo, linguista e paleografo Rino Avesani, insigne studioso della lingua e della scrittura dei codici della letteratura latina medievale e del primo Umanesimo, è morto a Roma all’età di 91 anni. L’annuncio della scomparsa è stato dato dalla rettrice dell’Università “La Sapienza” di Roma, Antonella Polimeni. Docente di Filologia medievale e umanistica e Lingua e letteratura medievale nella Facoltà di Lettere e filosofia dell’Ateneo romano, dal 1976 al 2006, Avesani è stato direttore del Dipartimento di Filologia greca e latina negli anni 1985-1990 e 2002-2005 ed era stato nominato professore emerito nel 2009.

Chi è Rino Avesani

Avesani è stato “scriptor” per i codici latini della Biblioteca Apostolica Vaticana dal 1960 al 1971; dal 1968 al 1972 professore di Codicologia alla Scuola Vaticana di Paleografia diplomatica e archivistica; dal 1976 al 1993 docente di Codicologia e Storia della tradizione manoscritta presso la Scuola speciale per archivisti e bibliotecari della “Sapienza” di Roma.

Con Claudio Leonardi (1926-2010), illustre storico specializzato nello studio della letteratura latina medievale, Avesani è stato alla fine degli anni ’70 tra i fondatori del periodico accademico “Medioevo Latino” e della Società italiana per lo studio del Medioevo latino. Avesani è stato inoltre professore ordinario dal 1970 al 1976 nella Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Macerata, dove insegnò Letteratura umanistica, Paleografia e Diplomatica. A Macerata fu inoltre direttore dell’Istituto di Filologia classica e di quello di Paleografia e Bibliologia; poi, dal 1974 al 1976, preside della stessa Facoltà di Lettere

Gli studi di Avesani

Gli studi di Avesani si sono concentrati sulla storia della scuola medievale e sulla figura del papa umanista Enea Silvio Piccolomini (Pio II) e la sua cerchia. Nato a Quinzano Veronese il 14 settembre 1931, Avesani ha dedicato anche importanti studi sulla letteratura veronese in età medievale e umanistica, della quale è stato uno dei maggiori studiosi, con capitoli scritti per la “Storia della cultura veneta” (Neri Pozza, 1976) e successivamente con il volume “Verona nel Quattrocento. La civiltà delle lettere” (Istituto per gli studi storici veronesi, 1984).

Tra i suoi libri figurano: “Quattro miscellanee medioevali e umanistiche. Contributo alla tradizione del ‘Geta’, degli ‘Auctores octo’, dei ‘Libri minores’ e di altra letteratura scolastica medioevale” (Edizioni di Storia e Letteratura 1967); “Bolla di fondazione dello Studium Urbis emanata da Papa Bonifacio VIII: Roma, 20 aprile 1303. Trascrizione, traduzione e note” (con Carla Frova, Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, 1996); “Per doverosa memoria. Campana, Battelli, Billanovich, Kristeller e altri amici” (Eum, 2015); “Dalle chiavi della sapienza alla professione dell’umanista nel Cinquecento. Scritti sulla scuola dal Medioevo al Rinascimento” (Eum, 2019).

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