Houellebecq contro i musulmani: la Moschea di Parigi ritira la denuncia. Cosa aveva detto lo scrittore francese
La Grande Moschea di Parigi ha ritirato la denuncia contro lo scrittore francese Michel Houellebecq, 66 anni, che in un’intervista di fine dicembre alla rivista “Front Populaire” aveva definito i musulmani come una minaccia per la sicurezza dei francesi. Il rettore della Grande Moschea, Chems-Eddine Hafiz, ha annunciato di “rinunciare al procedimento giudiziario” contro Houellebecq per le sue parole definite “violente” ed “estremamente gravi” contro i musulmani di Francia.
A mediare sarebbe stato il rabbino Korsia
Secondo la stampa francese, sarebbe stato il rabbino capo Haïm Korsia a mediare tra il rettore della Grande Moschea e l’autore di romanzi bestseller come “Le particelle elementari“, “Sottomissione” e “Annientare“.
Su Twitter, la Grande Moschea di Parigi ha scritto che Houellebecq ha ammesso che alcuni paragrafi dell’intervista “sono ambigui” e che intende spiegare “meglio” il suo punto di vista “sperando di non offendere i musulmani”.
L’Islam è una religione spesso bersaglio degli scritti di Houellebecq
Se l’Islam come religione è già stato uno dei bersagli di Houellebecq, questa volta nell’intervista al centro delle polemiche sfociata in una denuncia si riferiva direttamente ai musulmani: “Il desiderio della popolazione francese autoctona non è che i musulmani si assimilino, ma che smettano di derubarli e aggredirli. Oppure, altra soluzione, che se ne vadano“.
Houellebecq: sono un islamofobo part time
Sulle colonne di “Le Point” del 4 gennaio, Michel Houellebecq aveva ribadito il concetto, affermando tra l’altro: “Questa volta sono accusato di islamofobia, il che è più rilevante. L’Islam è una religione che non mi ispira molta considerazione, quindi in un certo senso mi dichiaro colpevole; a patto di aggiungere che sono un islamofobo part-time. In realtà, ho poco interesse per l’Islam. Avevo riletto il Corano nella sua interezza quando stavo scrivendo ‘Sottomissione’; questo mi è bastato”.
Il giorno dopo, ha rivisto il suo discorso a “Le Figaro”, spiegando in particolare che ciò che i francesi “chiedono, anzi pretendono, è che i criminali stranieri siano espulsi e, in generale, che la giustizia sia più dura con i piccoli criminali”.