Dal Covid all’Amarone: Antonella Viola sposa la linea della Ue sul vino “pericoloso”. Ma lo sa che danneggia l’Italia?

20 Gen 2023 15:24 - di Hoara Borselli

Mentre continua acceso il dibattito sull’Irlanda che ha ottenuto il via libera per etichettare il vino come dannoso per la salute, grazie al silenzio assenso di Bruxelles, l’immunologa Antonella Viola, si accoda al coro festante rispetto a questa decisione. Lo fa rilasciando un’intervista pubblicata questa mattina sul Corriere, che titola così: “Viola: il vino fa male, studi rivelano che chi beve ha il cervello più piccolo”.
L’immunologa sciorina tutti i rischi dell’alcol, sostenendo che le donne che si concendono uno/due bicchieri di vino al giorno, sono più esposte a contrarre il tumore alla mammella. E aggiunge: “è chiaro il legame tra il consumo di alcol, e non solo l’abuso, con i tumori del colon-retto, del fegato, dell’esofago, della bocca e gola”. Equiparare uso e abuso è una pericolosa distorsione della realtà. Come ha giustamente dichiarato il Ministro degli Esteri Tajani: “Non si può ignorare la differenza tra consumo moderato e abuso di alcol”.
Ma la Viola non si ferma qui e dice che studi scientifici evidenziano quanto bere vino, rimpicciolisca il cervello: “uno o due bicchieri di vino al giorno possono alterare la struttura cerebrale. Chi beve ha il cervello più piccolo”.
E sui drink analcolici cosa pensa la Professoressa? Banditi anche quelli , troppi zuccheri, alzano la glicemia e fanno ingrassare senza dare nutrimento. Solo succhi di pomodoro sono ammessi.
La risposta più esilarante la troviamo a seguito di questa domanda: “Professoressa lei è astemia?”. Ecco che risponde : “Bevo raramente, solo in occasioni particolari. Per esempio se ceno in un ristorante stellato…”. Perché specificare lo stellato, non è dato sapersi. Certamente un bello schiaffo a quei poveri mortali che in trattoria fra amici, gradiscono brindare con un buon vino italiano.
Demonizzare uno dei prodotti che ci rende grandi nel mondo, distorcendo la realtà dei fatti, crea solo un danno enorme ad una categoria che non merita un simile trattamento.
Come afferma il Ministro dell’agricoltura e sovranità alimentare , Lollobrigida, la decisione dell’UE è gravissima. “Crediamo che dietro questa scelta un’altra volta si miri non a garantire la salute, ma a condizionare i mercati. La spinta viene da nazioni che non producono vino e dove si abusa di superalcolici: si vuole equiparare il vino ai superalcolici, ma il vino utilizzato in modo moderato è alimento sano”.
Cara Professoressa Viola, ha capito, non è il vino a far male, ma l’uso che se ne fa.

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