Crosetto: «La Russia sta per lanciare l’attacco finale, Putin deve sedersi a un tavolo di pace»

26 Gen 2023 9:25 - di Mia Fenice
Crosetto

«Non si tratta di vincere la guerra, ma di far capire a Putin che non la può vincere lui e costringerlo a sedersi al tavolo della pace, perché non c’è alternativa alla trattativa diplomatica». Il ministro della Difesa Guido Crosetto in un’intervista a La Stampa avverte dei rischi di una nuova offensiva. «La Russia ha cambiato atteggiamento. È in arrivo una pesante campagna sul terreno e ci sono 300mila soldati che la Russia sta formando per inviarli al fronte. L’Ucraina deve compensare la differenza numerica delle forze in campo. È per questo che le loro richieste di sostegno militare sono aumentate». Sottolineando che «fino a qualche settimana fa la richiesta era di mezzi di difesa anti missile, adesso il governo ucraino chiede anche carri armati».

Crosetto: «Serve materiale di difesa aerea»

All’Italia quali richieste vengono fatte da parte degli ucraini? «Non sono cambiate rispetto al passato: serve materiale di difesa aerea, per difendersi dai missili che si abbattono sull’Ucraina». E quando gli chiedono se nel sesto decreto che “state preparando ci sono anche armi di artiglieria e mezzi terrestri?”, il ministro risponde: «Sono cose che ho letto sui giornali, ma nel decreto che stiamo scrivendo non ce n’è traccia». Puntualizzando che «in quello che sarà approvato non sono previste armi di artiglieria». Poi si sofferma sulla Germania. «Le pressioni internazionali che la Germania ha subito sono assurde. A differenza di quanto fanno alcuni politici con l’Italia, io non mi intrometto nel dibattito interno di altri Paesi. Ma non può sfuggire il dettaglio che il governo tedesco sia formato da una coalizione di partiti che in campagna elettorale avevano proposto una forte riduzione della spesa militare».

Crosetto, la guerra e le opinioni pubbliche occidentali

Il protrarsi della guerra può generare spaesamento nelle opinioni pubbliche occidentali? «La percezione delle opinioni pubbliche, non solo in Italia, è che questa guerra sia all’origine della crisi economica, e cresce il rischio che ci sia qualcuno che dia la colpa all’Ucraina, spaccando i nostri Paesi. È quello su cui punta Putin. C’è un terreno su cui la Russia e la Cina hanno un vantaggio rispetto agli altri, specialmente alle nostre democrazie occidentali: non hanno delle opinioni pubbliche a cui rispondere. I governi democratici occidentali invece devono prendere decisioni che vanno sempre spiegate, condivise e accettate dall’opinione pubblica. È il bello del consenso democratico. Ma in un momento di crisi questo può rappresentare un fattore di debolezza».

Le provocazioni all’Italia

Crosetto poi  spiega come i russi provocano l’Italia: «Con le fake news che la Russia e anche l’ambasciata russa in Italia fanno circolare. Come la bugia che l’Italia esporta e vende mine antiuomo nei luoghi del conflitto. Peccato che l’Italia non produca da circa trent’anni e aderiamo a tutti i trattati internazionali che ne vietano produzione ed esportazione in modo rigoroso».

Crosetto: «La penetrazione russa e cinese è un suicidio collettivo del nostro Continente»

Il ministro illustra poi la strategia del governo sul Mediterraneo. «Noi da soli siamo morti, lo dico non solo rispetto all’Europa, ma anche rispetto all’altra sponda del Mediterraneo. Da lì dipende la nostra sicurezza, la nostra capacità di crescere economicamente, quella di contare nel mondo. Noi siamo stati centrali quando abbiamo dimostrato di essere un ponte con l’Africa e proprio perché siamo accettati da quei popoli e Stati come Paese amico, credibile e rispettoso». Quindi dice chiaramente che «la penetrazione russa e cinese è un suicidio collettivo del nostro Continente. La sopravvivenza dell’Africa è il presupposto perché possa sopravvivere l’Europa. Se non interveniamo, la povertà dell’Africa comporterà la distruzione dell’Europa».

 

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