Una nuova “bomba” nel Pd: si candida anche Gianni Cuperlo, ex ghost writer di D’Alema
“Ci sarò con umiltà, nella chiarezza delle idee, fuori dai trasformismi che hanno impoverito l’anima della sinistra”. Gianni Cuperlo annuncia a sorpresa la sua candidatura alla segreteria del Pd in una intervista a ‘Repubblica.it“, aprendo di fatto un nuovo fronte nella corsa alla segreteria del partito, che già vede in campo Bonaccini, Schlein e De Micheli. “Avrei voluto un congresso che non partisse dai nomi. In questi anni abbiamo cambiato nove segretari e vissuto tre scissioni, forse dovremmo riflettere sul perché. Stimo Stefano, Elly, Paola, solo penso che senza un confronto plurale e sincero i guasti di ora potrebbero riprodursi dopo”, dice Cuperlo al quotidiano.
Gianni Cuperlo in campo per “salvare” il Pd
Cinquantatre anni, triestino, Gianni Cuperlo è dunque uno dei quattro candidati alla guida del Partito democratico. “Dalemiano di rito eterodosso” – la definizione, però, non è la sua – a Trieste frequenta il liceo classico “Francesco Petrarca”, dove si diploma con il voto di 55/60 nel 1980. In quegli anni inizia ad avvicinarsi alla politica: frequenta le assemblee scolastiche e partecipa anche a manifestazioni e incontri con la Fgci, la ‘Federazione giovanile comunisti italiani’, cui si iscrive molto presto. Si laurea al Dams con il massimo dei voti, grazie a una tesi sulla comunicazione di massa. Nel 1992 Cuperlo entra nella direzione del ‘Partito democratico della sinistra’, poi diventa un fedelissimo di Massimo D’Alema, inizia a lavorare assieme a lui come ghost writer : Nel 2001 Cuperlo entra nella segreteria nazionale dei Ds, e diventa il responsabile comunicazione del partito. Negli ultimi anni era stato ai margini della vita politica del partito, poi nel 2014 era diventato presidente del Pd, con Renzi, per poi dimettersi e inaugurare una corrente di sinistra. Alle scorse elezioni è stato candidato ed eletto col Pd ed eletto col proporzionale.
Quattro nomi in lista, due donne e due uomini
Sono quattro, in pieno equilibrio ‘gender’, due donne e due uomini. Sono i candidati alla segreteria del Pd che, con la discesa in campo di Gianni Cuperlo, diventa un poker in corsa per le primarie del 19 febbraio. Tra campagna acquisti e gioco delle coppie, le ‘truppe’ a supporto degli aspiranti leader si vanno ormai definendo. Per Stefano Bonaccini, Paola De Micheli, Elly Schlein e adesso Cuperlo si sono schierati quasi tutti i big del partito e molti parlamentari, con scelte trasversali che spesso hanno superato i confini delle tradizionali correnti dem.
Come dimostra il caso di Pina Picierno: “E’ una figura che credo possa fare bene anche in futuro, mi affiancherà in questa sfida come tante altri e tanti altri”, ha annunciato Bonaccini. La vice presidente del Parlamento Ue, per la quale circolava già la voce di un ticket con il governatore emiliano, è una esponente di punta di AreaDem il cui leader, Dario Franceschini, è schierato invece per la Schlein.
E proprio la deputata dem ha messo a segno un ultimo ‘colpo’ ufficializzando il ruolo di coordinatore del programma per Antonio Misiani, dopo aver ‘ingaggiato’ Francesco Boccia come responsabile della mozione. La scelta dei due dirigenti dem potrebbe essere indicativa per il posizionamento dell’attuale gruppo che guida il Nazareno. Il segretario Enrico Letta, come è noto, non ha intenzione di schierarsi. Ma la decisione di Boccia e di Misiani, entrambi in segreteria con ruoli di primo piano, potrebbe indicare l’aria che tira tra i ‘lettiani’, a partire da Marco Meloni o Anna Ascani.
Il ruolo degli amministratori locali nella corsa alla segreteria
Il partito degli amministratori, pur con le dovute eccezioni, intanto pare più sbilanciato verso Bonaccini: Dario Nardella (capo della mozione), Matteo Ricci, Antonio Decaro, Giorgio Gori e poi Vincenzo De Luca, Michele Emiliano sono con il governatore dell’Emilia Romagna. La De Micheli ha costruito in queste settimana una fitta rete di relazioni soprattutto tra le donne dem, con esponenti come Lucia Bongarzone, ex portavoce delle democratiche dell’Emilia Romagna; Morena Bigini portavoce delle dem umbre o la ex ministra Valeria Fedeli.
L’ala sinistra del partito si mette in movimento
La scelta di Cuperlo spariglia un po’ le carte a sinistra del Pd. Se, infatti, Base riformista guidata da Lorenzo Guerini si era schierata con Bonaccini sin dalla prima ora, l’area che fa riferimento ad Andrea Orlando non ha ancora preso una posizione formale. Peppe Provenzano già da giorni ha rotto gli indugi facendo un passo in avanti per la Schlein e, dopo l”ingaggio’ di Misiani, nella mozione della ex eurodeputata si considera scontato l’appoggio dell’ex ministro del Lavoro.
Per la leader di Occupy Pd si erano già dichiarati deputati come Laura Boldrini, Michela Di Biase e Marco Furfaro, mentre al lancio della sua candidatura c’era anche il coordinatore di Articolo 1 Arturo Scotto. Infine, Goffredo Bettini. Nei giorni scorsi ha fatto i complimenti alla Schlein ma ha anche spiegato di fare il tifo per un impegno di Cuperlo. Chiarendo: “Ma è sbagliato dire che io timbri un candidato”. Ora potrebbe formalizzare il suo appoggio al presidente della Fondazione Pd.