Tajani rilancia l’idea di Roma col potere di Parigi e Berlino: “Il federalismo non può danneggiarla”

19 Dic 2022 9:25 - di Lorenza Mariani
Tajani

Un nuovo protagonismo internazionale per l’Italia, una capitale che abbia gli stessi poteri riconosciuti a Parigi, Berlino, Washington: sono questi ascissa e ordinata del grafico programmatico che ha in mente il ministro degli Esteri Antonio Tajani parlando in un’intervista a tutto campo al Messaggero – che spazia dalla ricostruzione dell’Ucraina e dal ruolo dell’Italia sullo scacchiere internazionale –  anche su Federalismo e Autonomia. Temi tra i primi punti all’ordine del giorno nel dibattito parlamentare, su cui il titolare della Farnesina pone l’accento partendo da un presupposto che giudica  imprescindibile: il rilancio della “città eterna”.

Tajani: Autonomia, Federalismo e Questione Capitale

«L’autonomia non deve assolutamente accentuare il divario tra Nord e Sud che pesa sul nostro Paese. E non può danneggiare la Capitale», esordisce sul punto Tajani chiarendo angolazione e prospettiva sull’argomento. Quindi prosegue: «Il problema è questo: mantenere un equilibrio e una coesione. Un rapporto virtuoso e di scambio e di interdipendenza paritaria, tra le varie parti dell’Italia. Su questo non si può prescindere. Così come è essenziale il rafforzamento del ruolo di Roma». Due punti basilari per l’approccio al dibattito su Autonomia e Federalismo, secondo il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, che nell’intervista al Messaggero enuclea e sviluppa in più passaggi.

Tajani su un’idea di Roma con lo stesso potere e prestigio di Parigi, Berlino, Washington

Punti che poi il numero uno della Farnesina argomenta a stretto giro, per esempio, asserendo sul tema del rilancio capitolino in particolare: «Su questo secondo aspetto credo che le forze di governo troveranno un accordo. Perché la centralità, la forza, i poteri e le potenzialità della Capitale hanno bisogno di essere profondamente incrementati. Ne va del prestigio non solo di Roma, ma dell’importanza dell’intero sistema Italia agli occhi dei nostri connazionali e del resto del mondo. La Capitale d’Italia non può essere considerata una città come le altre. Deve avere gli stessi poteri che hanno Parigi, Berlino, Washington. Tutte le capitali nazionali hanno uno status differente e riconosciuto rispetto alle altre città. E l’autonomia non può prescindere dal ruolo di Roma».

«Inserire nella Costituzione il ruolo rafforzato della nostra Capitale»

Il ruolo di Roma, dunque. Un assioma di partenza per Tajani, che non a caso nell’intervista al quotidiano capitolino ribadisce anche: «A me interessa sottolineare un aspetto essenziale che è quello di inserire nella Costituzione il ruolo rafforzato della nostra Capitale. Questa è la via maestra e imprescindibile. Non ho dubbi però: la Lega sarà favorevole a dare più poteri a Roma. Nelle nostre riunioni di governo emerge una posizione comune». E allora, al tema del rafforzamento e rilancio di Roma, il ministro lega anche – e non solo a titolo di esempio – l’impegno a far sì che l’esposizione 2030 si svolga a Roma». Un dossier, spiega Tajani, su cui « stiamo facendo un’intensa campagna, per raccogliere consensi in tutto il mondo, di promozione della nostra candidatura. Vogliamo arrivare al ballottaggio, ma sappiamo bene che è una partita difficile perché i nostri rivali sono assai agguerriti».

Per una capitale importante, nell’ambito di un nuovo protagonismo internazionale dell’Italia

E non solo. «La Ryder Cup di golf, che si svolgerà a Roma nell’anno che viene – aggiunge il ministro – deve a sua volta diventare un grande evento. Non solo sportivo, ma capace di accendere su tutto i riflettori del mondo verso Roma e verso l’Italia. Ecco perché, insieme ai ministri dello Sport e del Turismo, faremo conoscere la Ryder Cup attraverso tutte le ambasciate italiane. Questo grande evento può essere anche una vetrina per conquistare l’Expo». Insomma, il tema è quello di una capitale importante nell’ambito di un nuovo protagonismo internazionale dell’Italia. Un tema di cui Tajani si dice convinto. E su cui indica vari “terreni d’azione”, anticipando: «Già da subito, il 24 gennaio, organizzerò a Trieste la conferenza italiana sui Balcani. A cui seguiranno nei prossimi mesi vari business forum, cominciando da Belgrado e da Pristina. Noi guardiamo con profonda attenzione alla presenza politica ed economica del nostro Paese in quell’area».

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