Tajani: «Basta parlare male di noi stessi: siamo italiani e dobbiamo esserne consapevoli»

22 Dic 2022 13:56 - di Agnese Russo
tajani

Ricordarsi sempre dell’orgoglio di essere italiani e archiviare la pulsione a buttarsi giù, che talvolta colpisce noi stessi. Incontrando gli ambasciatori, nel corso della seconda giornata della loro conferenza, il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha avvertito sul fatto che  «dobbiamo far crescere l’autostima». «Basta dipingerci anche da soli come un Paese di smidollati, di fannulloni, a volte anche noi parliamo troppo male di noi stessi, gli altri non lo fanno. Dobbiamo anche noi, senza essere arroganti e megalomani – ha detto il ministro – avere la consapevolezza di ciò che siamo».

L’importanza della cultura per mantenere in Italia le intelligenze e attrarre quelle estere

Il titolare della Farnesina, quindi, ha sottolineato l’importanza della cultura per «attirare nel nostro Paese investimenti, ma anche intelligenze», ricordando poi che la politica estera investe molti campi e tutto il governo. «Vogliamo che le nostre intelligenze non se ne vadano e le migliori all’estero vengano ad apprendere da noi», ha proseguito Tajani, sottolineando che gli studenti stranieri formati in Italia poi «potranno tornare a casa loro, diventare i nostri migliori ambasciatori e essere un ponte per far crescere il nostro Paese e farlo essere più protagonista nel mondo».

Il focus sulla «diplomazia della crescita»

Il ministro, quindi, si è soffermato sulla necessità di una «diplomazia della crescita, che possa favorire il sistema industriale e imprenditoriale», che devono procedere insieme «a favore dell’internazionalizzazione delle nostre imprese, che è lo strumento migliore contro la delocalizzazione». «Penso alle piccole e medie imprese, che più delle grandi, necessitano di aiuto dal governo perché non possono internazionalizzarsi da sole», ma l’esecutivo «può favorire la loro aggregazione», ha proseguito, annunciando nel prossimo futuro l’organizzazione di due business forum a Pristina e Belgrado. Dobbiamo, ha aggiunto, «esportare il nostro saper fare laddove ci serve avere materie prime, soprattutto le terre rare. Penso in Africa, ma anche in Sudamerica, con la partecipazione di nostri esperti, la trasformazione in loco e l’acquisto a prezzi di vantaggio per il nostro sistema industriale».

Tajani: «La politica estera non è un’esclusiva della Farnesina»

«La politica estera – ha poi chiarito il ministro – non è un’esclusiva della Farnesina. Gli ambasciatori, i ministri ed i sottosegretari hanno il dovere di coordinare il lavoro di tutti coloro che permettono al nostro Paese di svolgere un ruolo importante nel mondo e vogliamo che questo ruolo cresca». Per rafforzare questo ruolo, «un governo politico, dopo tanti anni di governi non eletti dai cittadini ma nati a cause di difficoltà, ha il dovere di dare indicazioni precise e ha il dovere anche di vedere i propri ministri lavorare nella stessa direzione senza gelosie e divisioni», ha sottolineato Tajani, annunciando «alcune grandi missioni» con il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, e parlando dell’importanza di mercato come l’India, ma anche della portata strategica dell’area dei Balcani, dove «abbiamo il dovere politico di essere presenti anche dal punto di vista imprenditoriale».

L’Italia «deve essere protagonista della ricostruzione in Ucraina»

E poi c’è la questione della ricostruzione in Ucraina, dove «l’Italia deve essere tra i protagonisti, non soltanto per gli sforzi fatti». «Germania e Francia stanno già lavorando con loro imprese per arrivare ad essere i ricostruttori. L’Ucraina farà parte dell’Ue e avremo tutto l’interesse ad avere un partner a cui fornire aspetti manifatturieri», ha chiarito Tajani, che ospite stamattina di SkyTg24 ha anche parlato dell’Iran.

Tajani: «Convocherò l’ambasciatore iraniano, violenze inaccettabili»

«Convocherò l’ambasciatore iraniano», ha annunciato il ministro degli Esteri, citando il caso della 14enne stuprata e uccisa per essersi tolta il velo a scuola e denunciando le «violenze inaccettabili». L’Italia, ha chiarito, adotterà «la linea della fermezza» ed eserciterà la «massima pressione». Ma, ha avvertito il ministro, occorre comunque «essere prudenti prima di rompere le relazioni diplomatiche», perché «è necessario lasciare aperta la porta della diplomazia», altrimenti «si rischia di favorire una escalation nucleare». Quindi, «linea durissima sul rispetto dei diritti, difesa delle donne e contro le violenze che subiscono quotidianamente anche sessuali», ma anche porte aperte sul nucleare. Infine, una notazione sul rilascio di Alessia Piperno. «Rischiava molto, anche perché è di religione ebraica», ma «per fortuna, grazie al lavoro della nostra intelligence e dei nostri diplomatici, siamo riusciti a riportarla in Italia prima del processo». «Abbiamo salvato questa ragazza italiana, è stato un successo», ha concluso Tajani.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *