Qatargate, la presidente Neumann (Darp): «Certa che siano coinvolti altri eurodeputati»

13 Dic 2022 17:15 - di Redazione
Qatargate

Il Qatargate è appena agli inizi. Di tanto almeno è convinto Hannah Neumann, eurodeputata dei Gruenen, gli ecologisti tedeschi, nonché presidente della Darp, la delegazione dell’Europarlamento per i rapporti con i Paesi Arabi. Il suo vice era il belga Marc Tarabella, non indagato ma il cui nome comincia a trapelare dagli interrogatori. Nel Darp sedeva, inoltre, come sostituta, Eva Kaili, l’eurodeputata greca arrestata perché trovata in possesso di circa 500mila euro in contanti. «Temo che ce ne saranno altri – osserva Neumann-. Basta guardare la cosa razionalmente: cosa ci fai con un eurodeputato? O provi con altre istituzioni, o devi provare con più eurodeputati. Con uno non ottieni niente».

È la capodelegazione per i rapporti con i Paesi Arabi

Il Qatargate è stato per lei un amara sorpresa. «Ci sono sempre colleghi più amichevoli con alcuni Paesi rispetto ad altri – spiega all’Adnkronos e il presidente della delegazione deve sempre cercare di trovare un equilibrio, essere diplomatica». Ma lei faceva discendere queste differenze di vedute da valutazioni politiche. Ora sa che non sempre è così. «Ora è tutto sotto esame», ammette. Persino la circostanza che «il nuovo ambasciatore del Qatar ha lavorato a lungo in Italia». Neumann ha conosciuto anche l’altro protagonista (con la Kaili) del QatargateAntonio Panzeri, l’ex-europarlamentare del Pd (poi passato ad Articolo 1), cui gli inquirenti belgi hanno sequestrato oltre 500mila euro. È agli arresti con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e al riciclaggio. Moglie e figlia sono invece ai domiciliari, in attesa di estradizione.

«Il Qatargate non è finito»

«L’ho incontrato – racconta l’eurodeputata verde -: era uno dei tipici uomini italiani più anziani: non mi è piaciuto molto, ma non avevo motivo di sospettare qualcosa. Per me era più una persona che cercava fondi per la sua Ong. Ma non sospettavo che ci fosse qualcosa di criminale dietro». Tra i colleghi pro-Qatar o divenuti tali, la Neumann cita Tarabella e, ovviamente, la Kaili. «Internamente la chiamavo la portavoce della lobby del Qatar. Ma pensavo fosse solo un po’ ingenua, non che fosse corrotta. Pensavo non capisse». Quanto al futuro, la Neumann prevede una complicazione nei rapporti tra Strasburgo e Doha. «Non voglio parlare con l’ambasciatore del Qatar perché, se le accuse sono vere, mi ha tradito», dice l’eurodeputata che informa di aver appena cancellato la missione del Darp in Qatar prevista a febbraio: «Ora non ha più senso».

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *