Petito e la tradizione della commedia dell’arte napoletana in scena al Teatro Tram fino all’8 gennaio

27 Dic 2022 10:52 - di Marta Lima

Un nuovo debutto per una produzione targata Teatro Tram: durante le festività natalizie vede il suo esordio “Don Felice Sciosciammocca creduto guaglione ‘e n’anno“, di Antonio Petito, con Roberto Capasso (che ne cura anche adattamento e regia), Nello Provenzano, Valentina Martiniello, Miriam Della Corte.

Petito in scena al Teatro Tram

Una farsa di Petito, ritenuto l’ultimo grande interprete della maschera di Pulcinella, che riesce a rendersi attuale pur senza perdere il gusto di un teatro d’altri tempi. Don Felice, fantasioso ma squattrinato studente, si imbatte in un manesco e irascibile scarparo (Pulcinella), padre di una bella fanciulla e di un pargoletto di un anno. Galeotto fu un paio di scarpe rotte da risuolare.
Don Felice si innamora della fanciulla e viene da essa ricambiato, ma lo scontroso ciabattino è contrario al fidanzamento della figlia con Don Felice, il quale giunge persino a sostituirsi al neonato nella culla, pur di restare accanto all’ innamorata e al contempo proteggersi dalle angherie dello stesso Pulcinella
Da qui una serie di equivoci spunto di lazzi, con il fine di far divertire il pubblico. Così si dà il via a questa gustosa burletta, come direbbe Antonio Petito, che ha avuto il merito di far rivivere Pulcinella sui palcoscenici di tutta Europa, suscitando notevole interesse di pubblico e critica, nonostante la commedia dell’arte fosse ormai finita da tempo.

La regia di Roberto Capasso

“È il mio terzo appuntamento da regista con il teatro di tradizione napoletana – spiega Roberto Capasso -, con questa messinscena continuo a mantenere un linguaggio arcaico, giocando con l’espressività corporea. Nulla quindi è naturale, anzi, è tutto palesemente teatrale e finto, con il supporto di scenografie e costumi dichiaratamente improbabili. Inoltre come ogni operazione di questo repertorio da me condotta, oltre a mettere in scena la farsa mi pongo l’obiettivo di riportare alla luce quegli aspetti di un teatro che ormai non c’è più. In questo allestimento racconterò il primo incontro tra Don Felice Sciosciammocca e Pulcinella”.

 

 

 

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