Per “Repubblica” Meloni non può neanche avere l’influenza: «Febbre last minute, è sospetta»
Per Repubblica pure la febbre di Giorgia Meloni diventa un caso politico. Secondo il quotidiano, infatti, il malanno in cui è incorsa sarebbe un tantino sospetto, di fatto una scusa per non andare al vertice Eu Med-9 di Alicante, a causa delle frizioni con la Francia. «Una febbre last minute: Meloni diserta il vertice. Con Parigi è ancora gelo», è il titolo dell’articolo, che tinge di giallo una circostanza che solo nell’ultima settimana ha accomunato quasi un milione di italiani: 943mila, per l’esattezza, secondo i dai diffusi ieri.
I «sospetti» di Repubblica sulla febbre di Meloni
Non è chiaro se questo numero enorme di concittadini abbia avuto un preavviso in carta bollata dal virus che stava arrivando, ma pare che per Repubblica Meloni se lo dovesse aspettare e avvertire qualche giorno prima che alla vigilia del vertice si sarebbe ammalata. Perché quel «sono malata, resto a casa», come sintetizza il quotidiano, comunicato la mattina stessa dell’appuntamento ad Alicante e di un consiglio dei ministri al vicepremier Antonio Tajani, che l’ha sostituita in entrambe le occasioni, «addensa sospetti» sul «cielo grigio della cittadina a sud di Valencia». E, naturalmente, a nulla vale per il giornale il fatto che, come pure viene riferito, «Palazzo Chigi smentisce seccamente che ci sia un collegamento fra la decisione di Meloni di restare a casa e lo scontro di giovedì sera, quando fonti dell’Eliseo avevano chiuso la porta alla possibilità di un bilaterale fra i presidenti di Italia e Francia ad Alicante».
L’influenza? Per il quotidiano «non è una robusta giustificazione»
Insomma, nella lettura di Repubblica Meloni guarda caso si è presa la febbre «nella piena tempesta diplomatica con Parigi», mica nella settimana di picco dei contagi. E, poi, pure fosse, una febbriciattola che sarà mai. A sostegno di questa tesi il quotidiano richiama anche le parole del ministro Paolo Zangrillo, che ai microfoni di Un Giorno da Pecora ha rassicurato sulle condizioni del premier: «Ha un po’ d’influenza, è un po’ febbricitante, ma credo sia roba da niente». Quindi, come non interrogarsi sul «forfait» dato alla conferenza di Alicante? Può una febbre impedire a un premier di partecipare a un summit internazionale? Certo, che no per Repubblica, che sottolinea come le parole di Zangrillo non costituiscano «esattamente una robusta giustificazione per un’assenza a una conferenza fra leader internazionali».
Un articolo ingiusto anche nei confronti di Tajani
Dunque, Meloni ad Alicante ci poteva andare e, certo, l’Italia avrebbe fatto un figurone con un premier che tossicchiava a destra e manca, magari elargendo anche quel starnuto qua e là. Sarebbe stato un bel segnale di abnegazione e avrebbe evitato una paginata di inchiostro sulle ragioni occulte per cui il “povero” Tajani «è stato costretto a fare gli straordinari», come scrive Repubblica. D’altra parte, è solo il vicepremier e il ministro degli Esteri, ma come sarà venuto in mente a Meloni di compiere un tale sgarbo e considerarlo adeguato a rappresentare il governo in un vertice internazionale?