Pantani, l’Antimafia: il suo sangue potrebbe essere stato manipolato per escluderlo dal Giro d’Italia
C’è l’ipotesi che il sangue del campione di ciclismo Marco Pantani venne manipolato e non sarebbe estranea a tutto questo la criminalità organizzata.
È la Commissione parlamentare Antimafia a suggerire questo scenario citando elementi e dati di fatto dedotti dagli accertamenti svolti.
In particolare dal lavoro della Commissione, è emerso che nell’apporre l’etichetta sulla provetta che conteneva il campione ematico di Marco Pantani non vennero seguite le regole imposte per garantirne l’anonimato, essendo presenti altri soggetti, diversi dall’ispettore dell’Uci che avrebbe dovuto essere l’unico a conoscere il numero che contrassegnava la provetta”.
E’ stato inoltre accertato che il prelievo di sangue sul campione di Cesenatico venne effettuato alle ore 7.46 e non già alle ore 8.50, come invece indicato nel processo che egli dovette subire per ‘frode sportiva’.
“Questa grossolana difformità, piuttostosingolare – puntualizza il presidente della Commissione parlamentare antimafia, Morra – escluse la possibilità che in quel processo fosse valutata l’ipotesi della manipolazione mediante ‘deplasmazione’ del campione ematico”.
“Nell’effettuare i controlli sugli atleti a Madonna di Campiglio – spiega Morra – non venne rispettato il protocollo siglato dall’Uci con l’ospedale incaricato di eseguirli”.
“Grazie all’attività istruttoria compiuta dalla Commissione antimafia ed in particolare dal Comitato coordinato dal senatore Endrizzi è stato accertato – sottolinea il presidente dell’organismo parlamentare – che numerose anomalie contrassegnarono la vicenda che portò all’esclusione dell’atleta Marco Pantani dal Giro d’Italia a Madonna di Campiglio, il 5 giugno 1999: diverse e gravi furono le violazioni alle regole stabilite affinché i controlli eseguiti sui corridori fossero genuini e il più possibile esenti dal rischio di alterazioni”.