L’ira di Contrada per le parole del Pg sui pentiti: “Sono incensurato! Accuse non vere!”

15 Dic 2022 13:29 - di Paolo Lami

Scontro in aula oggi fra Bruno Contrada e il Procuratore Generale, Carlo Marzella, davanti alla Corte d’appello di Palermo nel corso dell’udienza sul risarcimento per la ingiusta detenzione patita dall’ex-dirigente dei Servizi segreti, oggi 92ennecondannato per concorso esterno in associazione mafiosa.

“Riteniamo che sia del tutto infondata la domanda di ingiusta riparazione presentata da Bruno Contrada”, ha detto il sostituto procuratore generale di Palermo, Carlo Marzella nel suo intervento davanti alla Corte d’appello di Palermo.

Nel 2014 la Cedu, la Corte Europea per i diritti dell’uomo, aveva condannato l’Italia per l’arresto e la condanna di Contrada a dieci anni di carcere per concorso esterno in associazione mafiosa.

“La decisione della Cedu non influisce sulle fonti di prova che hanno portato i giudici ad emettere la sentenza di condanna – dice Marzella. – L’indennizzo tocca solo a chi è stato vittima di una ingiusta detenzione”.

“Non vi è alcuna correlazione tra la sentenza della Corte europea per i diritti umani  e l’accoglimento del ricorso presentato da Contrada”, ha sostenuto il Pg.

“Il giudice deve apprezzare in modo autonomo tutti gli elementi probatori disponibili – spiega ancora Marzella. – Riteniamo che la domanda riparazione e del tutto infondata”. Poi ha letto diverse parti della sentenza di condanna di Contrada facendo infuriare l’ex-dirigente del Sisde.

Al termine dell’intervento del sostituto procuratore generale, che ha ripercorso i momenti salienti della sua vicenda giudiziaria leggendo stralci della sentenza e citando, in particolare, le dichiarazioni dei pentiti, Bruno Contrada, si è alzato, non senza difficoltà in quanto affetto da grossi problemi di deambulazione, sventolando il suo certificato penale.

E rivolgendosi direttamente al Pg Marzella, Contrada ha esclamato: “Ecco a lei il mio certificato penale: E’ nullo! io sono stato assolto. Io sono incensurato come risulta dal certificato. Ha capito? Lei mi accusa di cose non vere”.

A quel punto è intervenuta la presidente della Corte, Adriana Piras, che ha detto: “Lei non si può mettere a tu per tu con il procuratore, lei può fare tutte le sue dichiarazioni, ma non le è consentito, in maniera assoluta, di mettersi in interlocuzione diretta con il Procuratore generale”.

E Contrada ha replicato: “Non posso ammettere che si dicano cose non vere”.

Gli animi si sono poi calmati, Contrada, raggiunto dal figlio Guido – che è legale – si è riseduto e l’udienza è ripresa con l’intervento del legale di Contrada, Stefano Giordano.

La mia posizione penale è nulla e non posso sentire una nuova requisitoria a mio carico, perché nella mia esistenza di uomo e di servitore dello Stato sono sempre stato fedele allo Stato è non ho mai commesso nessuna infrazione alla legge neppure una contravvenzione stradale. Sentire queste accuse mi fa ribollire il sangue”, ha detto Contrada rendendo dichiarazioni spontanee.

Intendo solo essere reintegrato nei miei diritti – dice. – Che io debba sentire un pg che ripete tutte le accuse che sono state cancellate non solo dalla Corte europea, per cui ero stato sottoposto a pena disumana, è degradante e mi fa ribollire il sangue”.

Contro di me è stato fatto un processo iniquo. Ho ricevuto le infami accuse di criminali mafiosi da me contrastati per anni. Io ho lottato per più di 30 anni contro criminali che mi hanno poi accusato”, ha ricordato poi Bruno Contrada al termine dell’udienza davanti alla Corte d’appello di Palermo che dovrà decidere sul risarcimento per ingiusta detenzione, ha reso dichiarazioni spontanee.

Criminali come Gaspare Mutolo e come Tommaso Buscetta. Delinquenti come Marchese, malfattori e trafficanti di droga – dice Contrada – come Marino Mannoia, mio presunto accusatore: ma è stato in realtà il mio difensore”.

 

 

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