L’ex-pm Ingroia: sproporzionata ed eccessiva la richiesta di pena per l’anarchico Cospito

6 Dic 2022 17:03 - di Paolo Lami

L’ex-pm antimafia, Antonio Ingroia, oggi avvocato e presidente di ‘Azione civile’ all’interno del raggruppamento di ‘Italia sovrana e popolare’, ritiene “sproporzionata” ed “eccessiva” la richiesta di pena dell’ergastolo avanzata dalla Procura generale di Torino nei confronti dell’anarchico Alfredo Cospito, accusato di aver piazzato, nel 2006, due ordigni alla Scuola Allievi carabinieri di Fossano, nel cuneese, senza provocare vittime.

“Non conosco il caso specifico – premette l’ex-magistrato che ha tentato, senza successo,   la strada della politica – ma sulla base delle informazioni ritengo certamente che la richiesta di pena sia sproporzionata”.

L’ergastolo è una pena perfino ai limiti della costituzionalità, giustificata di fronte a fatti di gravità estrema e conclamata, e non mi pare – osserva Ingroia parlando con l’Adnkrokos – che sia questo il caso di Cospito”.

“Personalmente, dunque, ritengo si tratti di una richiesta di pena eccessiva, visto che – sottolinea Ingroia – gli stessi giudici l’hanno ritenuto un attentato ‘dimostrativo’, senza vittime”.

“Non entro nel merito di un processo così delicato e complesso, che va affidato all’autonomia ed indipendenza tanto dell’ufficio del pubblico ministero quanto della magistratura  giudicante – ci va molto più cauto, parlando con l’AdnKronos, l’ex-pm ed ex sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, portavoce di Unione Popolare. – Credo che nel Paese, al di fuori dei singoli fatti processuali, si debba avviare un dibattito serio sull‘ergastolo ostativo, sulla situazione carceraria e sulla funzione rieducativa della pena”.

Sono stato raffigurato come un sanguinario, sono state estrapolate mie frasi prese da centinaia di scritti, sono stato definito un professionista degli esplosivi ma così non è – aveva detto ieri Alfredo Cospito nelle seconde dichiarazioni spontanee rese a Torino nel corso dell’udienza davanti alla Corte d’Assise d’Appello di Torino che ha chiesto alla Corte costituzionale di esprimersi sulle attenuanti di cui potrebbe beneficiare Cospito a seguito dell’attentato verificatosi nel 2006 alla caserma degli Allievi carabinieri di Fossano, nel cuneese. – Ho fatto una sola azione violenta, a Genova ho sparato a un dirigente (Adinolfi nel 2012, ndr) colpendolo con una pistola a una gamba e quell’azione ho rivendicato, se avessi fatto altri atti li avrei rivendicati perché gli anarchici rivendicano, è una questione di onore”.

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