Gli 86 anni di Papa Francesco: gli auguri, la Sacher e quel pensiero costante all’Ucraina
Compleanno al lavoro per Papa Francesco che oggi compie 86 anni. Bergoglio, che non ama i festeggiamenti, anche stamattina ha iniziato presto la giornata lavorativa incontrando una delegazione del “Premio Madre Teresa”. Tante le udienze di oggi: il Pontefice ha incontrato mons. Fabio Dal Cin, Prelato di Loreto. Come ogni sabato ha ricevuto in udienza il cardinale Marc Ouellet, Prefetto del Dicastero per i Vescovi; quindi il cardinale Marcello Semeraro, Prefetto del Dicastero delle Cause dei Santi. In udienza dal Papa, Robert Golob, Presidente del Governo della Slovenia; i seminaristi della Diocesi di Roma. In udienza poi gli artisti del “Concerto di Natale in Vaticano”. Ma la giornata è stata scandita anche dai messaggi di auguri ricevuti da tutto il mondo e naturalmente dall’Italia, da dove tra gli altri sono arrivati al Pontefice gli auguri del presidente Sergio Mattarella, del premier Giorgia Meloni e del presidente del Senato Ignazio La Russa.
Il messaggio di auguri di Mattarella al Papa, pensando all’Ucraina
«Nella lieta ricorrenza del Suo genetliaco desidero rivolgerLe, a nome degli italiani tutti e mio personale, i più sinceri e cordiali auguri di benessere personale e di lunga e proficua prosecuzione del Suo alto magistero. Con l’auspicio che l’ormai prossima ricorrenza del Natale possa ispirare in tutti azioni conseguenti con il valore universale della fratellanza, La prego di accogliere, Santità, oltre al mio personale saluto, i più fervidi e affettuosi auguri per il Suo compleanno e per le imminenti festività», ha scritto Mattarella, ricordando l’impegno del Pontefice per la pace in Ucraina e il «particolare valore» degli «accorati appelli di Vostra Santità per mettere in guardia la Comunità internazionale sul rischio di una pericolosa deriva verso un conflitto generalizzato».
La lettera di Meloni e quella di La Russa
Anche Meloni ha scritto una lettera a Bergoglio, della quale però allo stato attuale non sono stati divulgati i contenuti, mentre nel messaggio inviato da La Russa, per il tramite del segretario di Stato vaticano, Piero Parolin, si legge che «nel difficile momento che sta attraversando la comunità mondiale, la preghiera e la vicinanza spirituale di Papa Francesco sono motivo di conforto e di incoraggiamento». «I Suoi richiami alla pace, alla fratellanza tra i popoli, agli sforzi incessanti per una soluzione pacifica delle controversie, sono messaggi di straordinario valore ed un patrimonio prezioso per la distensione e la pace», scrive ancora il presidente del Senato, chiedendo a Parolin «di rinnovare al Sommo Pontefice, anche a nome dell’Assemblea di Palazzo Madama, il mio deferente omaggio e la mia personale gratitudine».
L’Athletica Vaticana dedica a Bergoglio la pedalata a sostegno del Bambino Gesù
Fra gli altri, il Pontefice ha ricevuto poi gli auguri del presidente della Camera Lorenzo Fontana, del ministro Gennaro Sangiuliano, della presidente dei senatori di FI Licia Ronzulli, del segretario della Cisl Luigi Sbarra. E, naturalmente, della comunità cattolica, dalla Cei, ai vescovi latinoamericani, fino ai vescovi austriaci che ieri lo hanno festeggiato con un giorno di anticipo, presentandosi in udienza con una torta Sacher e intonando una canzone augurale. Un augurio speciale, poi, è arrivato dai quattordici ciclisti di Athletica Vaticana che sono partiti da piazza San Pietro percorrendo 35 chilometri in bici per andare ad abbracciare i bambini ricoverati nel Centro di cure palliative pediatriche aperto a marzo a Passoscuro dall’ospedale Bambino Gesù.
Il desiderio del Papa: «Come regalo vorrei la pace nel mondo»
E oggi Bergoglio è tornato a far sentire la sua voce attraverso un’anticipazione di un’intervista alla Abc, nella quale ha rivelato che «sto già camminando, la decisione di non operarmi si è rivelata giusta: si governa con la testa, non con il ginocchio», ma soprattutto ha chiarito qual è il regalo che vorrebbe per Natale. «La pace nel mondo. Quante guerre ci sono nel mondo! Quella in Ucraina ci tocca più da vicino, ma pensiamo anche al Myanmar, allo Yemen, alla Siria, dove si combatte da tredici anni», ha detto il Pontefice, che da metà febbraio, ancora prima dell’invasione russa, ad oggi, ha fatto oltre 130 interventi per aiutare la pace. L’8 dicembre, poi, il Pontefice non ha trattenuto le lacrime nell’atto di devozione alla Madonna pensando alla guerra in Ucraina che ancora imperversa.