“Giorgia, occhio al cranio”. Odiosa scritta contro Meloni appare a Bologna. Piantedosi: questo odio non resterà impunito

19 Dic 2022 16:49 - di Redazione
Bologna Meloni

Giorgia occhio al cranio“. Una scritta apparsa sulla vetrata della fermata del bus a Bologna richiama i sinistri slogan degli anni di piombo. Bologna è poi la stessa città dove i collettivi avevano appeso durante una protesta un manichino con le fattezze della premier Meloni a testa in giù. Accadeva un mese fa e ora un nuovo episodio che accende un clima di odio. la scritta è comparsa dopo la Street rave parade di sabato scorso, che ha visto centinaia di “antagonisti” dei centri sociali sfilare per le vie del centro città.

Elisabetta Gardini, vicecapogruppo di FdI alla Camera, commenta: ” “Giorgia occhio al cranio” ha il sapore grigio degli anni più bui del secondo dopoguerra in Italia, quello degli anni di piombo, quando gli antifascisti sotto questo slogan hanno colpito e in troppi casi ucciso militanti di destra. È ora di dire basta e condannare una volta per tutte queste minacce in maniera chiara ed inequivocabile”.

Interviene anche Galeazzo Bignami, viceministro delle Infrastrutture: “Il clima di odio alimentato dalla sinistra produce tutto ciò. A Bologna, dopo il fantoccio appeso a testa in giù raffigurante Giorgia Meloni, appaiono scritte di minaccia fisica alla premier, con il sindaco che addirittura biasima il governo. Ormai, registriamo una sempre più sistemica connivenza tra questa Amministrazione e le frange violente. La prima condanna a parole, ma poi tollera all’interno della stessa maggioranza le emanazioni di quei mondi. E’ arrivato il momento di dire basta. Le Istituzioni che dovrebbero presidiare la legalità devono prendere provvedimenti. È incredibile che questo vada detto. Esprimo solidarietà a Giorgia Meloni e una ferma condanna verso questi ennesimi episodi di intolleranza. Condanna che mi auguro giunga da tutti, e non soltanto a parole”.

Il capogruppo di FdI alla Camera Tommaso Foti è netto: “Ribadiamo un concetto, se non fosse ancora chiaro: non tollereremo ancora questa spirale d’odio. Chiediamo alle opposizioni di prendere una posizione netta e di denunciare insieme a noi queste barbarie. Questa non è democrazia, è imbecillità”.

Il sindaco Matteo Lepore ha condannato l’episodio chiedendo punizioni esemplari per gli autori degli atti vandalici. “Bologna è stata attraversata da un rave con quasi diecimila persone, in piena città. Muri imbrattati, traffico in difficoltà e gravi disagi. Il Comune e tutte le società di servizi sono all’opera per ripulire, scritte sui muri compresi. Di tutti questi danni abbiamo raccolto immagini e documentazione. Seguirà puntuale denuncia verso chi ha organizzato e sia stato individuato a compiere atti contro la città”.

La premier Giorgia Meloni ha commentato sulle sue pagine social la scritta apparsa a Bologna: “Leggo che a seguito di una manifestazione a Bologna contro il cosiddetto “decreto anti-rave” sarebbero apparse in città minacce nei confronti miei e delle Forze dell’Ordine. Come ho già detto più volte, questo Governo rivendica le proprie scelte e non si lascerà intimidire da chi vorrebbe un’Italia sottomessa all’illegalità. Se questa è la modalità con cui certi personaggi hanno intenzione di contrastare la nostra azione in tema di sicurezza, significa che siamo sulla strada giusta”.

Numerosi gli attestati di solidarietà alla premier Meloni, tra cui anche il messaggio del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi: “Esprimo la mia piena solidarietà al Presidente del Consiglio per le gravi minacce ricevute ieri durante una manifestazione a Bologna – ha dichiarato – Il clima d’odio che emerge da questi gesti impone una condanna ferma e unanime di tutte le forze politiche e sociali. Di certo, nessuno si farà intimidire o condizionare da queste manifestazioni di odio che non rimarranno impunite”.

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