Giordano sui virologi in campo con la sinistra: pensavamo fosse scienza invece era il Pd…

20 Dic 2022 13:01 - di Redazione
virologi

E’ ironico e al tempo stesso impietoso il commento di Mario Giordano sulla Verità a proposito dell’ultima virostar che ha confessato il suo amore per la sinistra, e cioè Fabrizio Pregliasco, che si candida in Lombardia a sostegno di Majorino. Fin dall’attacco Giordano è lapidario: “Pensavamo fosse scienza, invece era il Pd“.

Virologi in campo con la sinistra: Lo Palco, Crisanti e ora Pregliasco

Inevitabile il rimando alla pandemia, quando si raccontava che la politica non doveva ostacolare la scienza. “Ora – scrive Giordano – siamo sommersi da scienziati (o sedicenti tali) che fanno a gara per intromettersi nella politica. Dopo Pier Luigi Lo Palco, diventato assessore della giunta Pd in Puglia, e Andrea Crisanti, diventato parlamentare Pd al Senato, scende in campo Fabrizio Pregliasco“.

Giordano: parlavano a nome della scienza o del Pd?

“È incredibile – commenta – questi virologi non hanno smesso di presentarsi come imparziali, al di sopra delle parti e dei partiti, voce purissima della scienza incontaminata, si dicevano ispirati soltanto dall’amore per i dati e per la medicina. E ora si scopre invece che bruciavano di passione politica. Fino a ieri parlavano in nome della scienza. Ora parlano in nome del Pd. Fino a ieri si professavano tecnici. Ora si professano candidati alle regionali. La cosa è un po’ sinistra, anche perché, chissà come mai tutti si schierano da quella parte”.

Pregliasco prima minimizzava il Covid poi ha sposato la linea del rigore

“D’altra parte – conclude – bisogna essere obiettivi: la candidatura è lo sbocco naturale per una virostar. Pensateci: se uno per quasi tre anni si specializza a raccontare balle, poi come fa a non trovarsi bene in politica? E in questo particolare ambito, quello delle balle assortite, Pregliasco, ha dimostrato di essere un vero luminare”. Ricorda quindi la “conversione” di Pregliasco sul Covid e sulle mascherine all’inizio sottovalutati salvo poi trasformarsi “nel principe del rigore”.

Burioni e Bassetti: noi resistiamo alle sirene della politica

Tra i medici promossi dalla tv come superesperti di virus Burioni e Bassetti per ora affermano di non voler seguire la strada dei colleghi candidati. “Il candidarsi è una scelta personale che rispetto – spiega all’Adnkronos Salute il virologo Roberto Burioni – Ho rifiutato un’offerta di candidatura al Senato da Matteo Renzi nel 2018  e non ho alcuna intenzione di scendere in campo in politica”. Gli fa eco Matteo Bassetti: “I migliori auguri ai colleghi che hanno scelto la politica per il loro futuro. Io resto coerentemente e felicemente a continuare a esercitare il mio mestiere di professore universitario e di medico. La medicina e la scienza non hanno colore politico e non sono democratiche”.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *