Zelensky detta 10 condizioni per la pace. Dura replica di Mosca: “Irrealistiche. Kiev non vuole negoziare”

15 Nov 2022 13:44 - di Lara Rastellino
Zelensky

Dieci condizioni per la pace in Ucraina. Kiev alla resa dei conti con Mosca: ma ancora una volta la proposta di negoziare si trasforma immediatamente in un durissimo braccio di ferro. Zelensky detta le 10 condizioni per la pace. Ma la Russia le rispedisce al mittente: «Piano irrealistico». In più Lavrov accusa: «Kiev non vuole negoziare». Ci risiamo. Il Cremlino boccia la proposta che ha stilato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, con il ministro degli Esteri russo che definisce i punti di accordo del leader ucraino «non realistici e non adeguati». Secondo il braccio destro di Putin, inoltre, «tanto più a lungo l’Ucraina si rifiuterà di negoziare. Quanto più difficile sarà poi trattare».

Da Zelensky una proposta in 10 punti per la pace

La replica del Cremlino è dura. Anzi durissima. Le dichiarazioni ufficiali non sembrano lasciare margini alla manovra negoziale, con Mosca che attraverso le parole del Portavoce del Cremlino Peskov, definisce la risoluzione approvata ieri dall’Assemblea Generale dell’Onu – che prevede che la Russia paghi risarcimenti all’Ucraina – addirittura «un tentativo di rapina». Intervenendo il videocollegamento al G20 di Bali, Zelensky da parte sua ha parlato di una pace che sia sostanziale, non di facciata ma reale. Perché «non ci sarà una Minsk 3». Aggiungendo con veemenza anche che «non vale la pena offrire all’Ucraina compromessi su sovranità, territorio e indipendenza – ha messo in chiaro il presidente ucraino –. Rispettiamo le regole e siamo persone di parola».

Reazione durissima di Mosca: «Piano irrealistico e non adeguato»

E ancora. «L’Ucraina è sempre stata leader negli sforzi per il mantenimento della pace e il mondo lo ha visto. Se la Russia dice che vuole porre fine a questa guerra, lo dimostri con le azioni», ha chiesto Zelensky. Perché «non permetteremo alla Russia di aspettare. Costruire le sue forze. E quindi iniziare una nuova serie di terrore e destabilizzazione globale. Non ci sarà una Minsk-3», ha ribadito appunto il presidente da Kiev, (il riferimento è ai due accordi falliti per porre fine al conflitto in Ucraina, ndr). «Che peraltro – ha aggiunto Zelensky – la Russia violerà subito dopo l’accordo. Esiste una formula ucraina per la pace. Pace per l’Ucraina, l’Europa e il mondo. E c’è un insieme di soluzioni che possono essere attuate per garantire davvero la fine delle ostilità».

Le 10 condizioni per la pace di Zlensky

Ma Zelensky tiene duro. Anche invitando i “Grandi della Terra” riuniti a Bali a lavorare per la pace «insieme a noi». Quindi, passa ad elencare le dieci condizioni individuate e rivendicate: «Radiazioni e sicurezza nucleare. Sicurezza alimentare. Sicurezza energetica. Liberazione di tutti i prigionieri e deportati. Attuazione della Carta delle Nazioni Unite. E ripristino dell’integrità territoriale dell’Ucraina e dell’ordine mondiale. Ritiro delle truppe russe e cessazione delle ostilità. Ripristinare la giustizia. Anti-ecocidio. Prevenzione dell’escalation. Fissare la fine della guerra».

L’accusa di Lavrov a Zelensky: «Conferma la sua riluttanza a negoziare»

Una pace che continua ad apparire come un miraggio, che allontana ancora una volta la luce in fondo al tunnel. E anche quanto detto da Dmitry Peskov lo conferma: le parole di Volodymyr Zelenasky pronunciate al G20 di Bali «ribadiscono la sua riluttanza a negoziare», ha dichiarato alla Ria Novosti il portavoce del Cremlino. «De facto e de iure l’Ucraina non può e non vuole tenere negoziati con la Russia», ha sostenuto Peskov. Aggiungendo che «Mosca continuerà l’operazione militare speciale». Anche secondo il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, «non è Mosca a rifiutare di negoziare» la pace con l’Ucraina, ma è Kiev a «non voler percorrere questa strada», ha affermato intervenendo al G20 di Bali il capo della diplomazia russa.

Mosca: «Tanto più a lungo l’Ucraina si rifiuterà di negoziare, quanto più difficile sarà poi trattare»…

Non solo. Argomentando il diniego di Mosca alla proposta di Zelensky, Lavrov ha anche avvertito che «tanto più a lungo l’Ucraina si rifiuterà di negoziare, quanto più difficile sarà poi trattare. Quanto alle informazioni secondo cui gli Stati Uniti preparerebbero negoziati, si tratta di illazioni che emergono costantemente. Ma che poi spariscono nello stesso modo. Ormai non commentiamo più queste cose. Vogliamo vedere prove del fatto che l’Occidente sia realmente interessato a spiegare al presidente ucraino Zelensky che non può continuare così – ha concluso Lavrov –. E che questo non è nell’interesse del popolo ucraino».

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