Ucraina, avanti piano sugli aiuti: il Pd chiede alla maggioranza di ritirare l’emendamento

29 Nov 2022 12:11 - di Redazione
Ucraina

Aiuti all’Ucraina sì, ma avanti piano. Il Pd non vuole accelerazioni, a dispetto della sua fama di partito in prima linea nella volontà di tendere una mano al governo di Kiev. Poi, però, quando si tratta di passare dalle parole ai fatti frena e si appella alla procedura. E finisce che prima il capogruppo in commissione Difesa alla Camera Stefano Graziano poi il suo omologo della “Esteri” del Senato, con l’avallo della capogruppo a Palazzo Madama Simona Malpezzi, chiedano alla maggioranza di ritirare l’emendamento con cui si inviano all’Ucraina nuovi aiuti.

Ucraina, il governo accelera sulla proroga degli aiuti

«Chiediamo – si legge in una nota – di ritirare l’emendamento e di seguire la linea che abbiamo sempre mantenuto dal marzo scorso: un decreto specifico sulla proroga degli aiuti all’Ucraina con successivo passaggio alle Camere, almeno trimestrale, dei ministri competenti». A presentare l’emendamento, i senatori Roberto Menia (FdI) e Clotilde Minasi (Lega), relatori sul decreto legge “Nato”. L’obiettivo è anticipare i tempi evitando che la sessione di bilancio per l’approvazione della legge di stabilità faccia passare in second’ordine il tema degli aiuti al governo Zelensky. Tanto più che anche il decreto andrebbe approvato entro l’anno. Proprio in queste ore, inoltre, la Camera sta esaminando e discutendo le mozioni sull’Ucraina.

I dem temono per la tenuta dell’opposizione

In realtà, le opposizioni si sono presentate in ordine sparso. È probabilmente è anche per questo che il Pd vuole più tempo a disposizione. Il timore che tanto i 5Stelle quanto gli alleati rosso-verdi possano assumere posizioni critiche sull’argomento è più che fondato. Il voto su un singolo emendamento, infatti, potrebbe dare qualsiasi esito. Nella loro richiesta di ritirare l’emendamento gli esponenti del Pd hanno pure eccepito che a firmarlo erano stati i relatori del dl Nato e non il governo. Un’obiezione speciosa. Anzi, la circostanza che a sottoscriverlo siano stati un parlamentare di FdI e un altro della Lega avrebbe dovuto fugare tutti i dubbi (e tutte le speranze) sull’esistenza di presunte divisioni all’interno della maggioranza circa la volontà di assicurare ulteriori aiuti all’Ucraina.

 

 

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