“Ti spacco i denti”, Sei scemo”,”Ti ammazzo”. Era tutto vero: condannate le maestre dell’asilo-lager di Borgetto
Mano dura con le maestre della scuola d’infanzia macchiatesi di reati gravissimi ai danni dei bambini della scuola materna di Borgetto negli anni scorsi, abusi scoperti grazie alle telecamere a circuito chiuso installate nell’edificio. La quarta sezione della corte d’appello di Palermo ha condannato tre delle cinque maestre accusate di maltrattamenti nei confronti degli alunni. La condanna a due anni è stata confermata per due maestre, una è stata condannata a due mesi per un solo episodio, mentre altre due, condannate in primo grado, sono state assolte.
Le offese e le minacce delle maestre di Borgetto
“Ti faccio cadere i denti”, “ma sei scemo?”, “io veramente a qualcuno lo ammazzo” e “la testa ti svito”, sono alcune delle frasi che erano state intercettate dai carabinieri tra la fine del 2018 e l’inizio del 2019 nella scuola materna di Borgetto dopo la denuncia della madre di un piccolo alunno che sarebbe tornato a casa con un orecchio tumefatto. In primo grado la sentenza aveva condannato tutte le cinque insegnanti accusate di maltrattamenti. Nel corso dell’inchiesta erano emerse intercettazioni relative ad abusi e offese anche ai danni di un bimbo disabile. Il 22 febbraio del 2019 il gip Filippo Lo Presti, accogliendo solo in parte le richieste della Procura, aveva deciso di sospendere per un anno dal servizio tre delle imputate. Per il giudice, infatti, “l’uso della violenza e delle intimidazioni” sarebbe stato “ingiustificabile, ma non sistematico”.
Il video con i maltrattamenti ai danni dei piccoli
I piccoli, tra i 4 e gli 8 anni, sarebbero stati “aggrediti fisicamente con schiaffi, calci, spinte, al corpo e al volto, nonché afferrandoli per le braccia e per le orecchie, trascinandoli per le aule, costringendoli con la forza a stare seduti ed in silenzio”. Quando poi gli alunni sarebbero stati troppo indisciplinati, le maestre li avrebbero rinchiusi in una stanza buia per punizione. Analoghi episodi di erano verificati recentemente in un asilo di Isernia.