Strade killer a Roma, fioccano le denunce contro Gualtieri: sette le arterie “della morte” sotto accusa

6 Nov 2022 17:45 - di Marta Lima

Le strade killer della capitale finiscono all’attenzione della Procura della Repubblica di Roma. Il Codacons ha raccolto infatti il grido d’allarme lanciato dal Corriere della sera che, attraverso una inchiesta condotta nella capitale, ha denunciato la pericolosità per automobilisti e motociclisti di alcune grandi strade romane. Inchiesta sfociata ora in 7 denunce in Procura per altrettante strade a rischio, denunce nelle quali il Codacons chiede a magistratura e Corte dei Conti di intervenire accertando le responsabilità di Roma Capitale e del sindaco Roberto Gualtieri. Tra le arterie finite dinanzi la Procura troviamo via Cristoforo Colombo, via Laurentina, via Nomentana, via Tiburtina, via Cassia, via Olimpica e il lungomare di Ostia, strade tra le più pericolose di Roma dove ogni giorno si registrano incidenti che, purtroppo, provocano una scia di sangue sull’asfalto con morti e feriti tra automobilisti, motociclisti e pedoni. Una situazione aggravata dallo stato di dissesto in cui versano tali strade e dalla carenza di controlli da parte delle forze dell’ordine che dovrebbero presidiare il territorio e garantire la sicurezza stradale.

Le strade killer su cui il sindaco Gualtieri deve intervenire

“Le pessime condizioni delle strade in tutto il territorio della capitale sono la conseguenza di un livello inadeguato di misure di controllo e manutenzione da parte delle istituzioni ed in particolare del comune di Roma e dei municipi – scrive il Codacons negli esposti – Nonostante il continuo peggioramento delle condizioni e l’aumento di incidenti non sono state attuate le misure per la gestione di tale insostenibile situazione e quelle che il Comune e i municipi sosterrebbero di avere cercato di porre in essere si sono rivelate totalmente inadeguate. Appare necessario, opportuno e doveroso ribadire che il Comune ha l’obbligo ineludibile di garantire la sicurezza delle strade di sua spettanza. La libertà di circolazione ed il diritto alla sicurezza stradale, inteso come sintesi di tutti i diritti costituzionali lesi dalle offese alla sicurezza stradale, imporrebbero un procedimento di accertamento delle responsabilità tale da far emergere tutte le circostanze a favore e contro un individuo indagato per violazione delle norme stradali, collegate ad eventi luttuosi o gravemente lesive dell’incolumità personale”.

Per continuare a leggere l'articolo sostienici oppure accedi