Scuola, Crepet sposa la teoria del merito e sfotte la sinistra: “Ne parlò anche Berlinguer, ma si dimise””

26 Nov 2022 15:07 - di Leo Malaspina
Il dibattito sulla scuola, aperto da alcune proposte del ministro del governo Meloni, Giuseppe Valditara, vede il professor Paolo Crepet non in sintonia su tutto, ma sulla questione principale, quella dell’incentivazione del “merito” per gli studenti, assolutamente d’accordo. E, più in generale, da psichiatra ed educatore, ritiene molto utile che finalmente si sia iniziato a parlare di educazione scolastica e metodologie di apprendimento, grazie al nuovo governo.

Crepet e il merito: finalmente qualcuno parla di educazione scolastica

“ll professor Valditara – scrive oggi Paolo Crepet sulla Stampa – ha sicuramente un merito: far palare della scuola italiana dopo decenni di oblio e di sottovalutazione. Nessun talk-show ha mai proposto un dibattito sull’educazione, le prime pagine se ne sono accorte occupandosi di fatti di cronaca. Non voglio pensare che si tratti solo di strategia mediatica o di cura della visibilità, credo invece che dalla ridefinizione del suo dicastero, al divieto (per la verità già praticato da molti istituti) dell’uso di dispositivi digitali in orario scolastico (che vale anche per gli insegnanti, vero?), dai ‘lavori socialmente utili’ per chi fa il bullo o la bulla, fino alla clamorosa scivolata sul termine ‘umiliazione’, vi sia una visione contraddittoria, opinabile, ma che costringe l’opinione pubblica a riflettere sul tema centrale di una comunità: la formazione e l’educazione delle nuove generazioni. Sarebbe un danno se questo dibattito si esaurisse con qualche superficiale presa di posizione”.

Quel principio già introdotto dal ministro Luigi Berlinguer…

Secondo lo psichiatra veneto, “il merito non è un giudizio ma una legittima valutazione“. Poi Crepet ironizza sulla sinistra, che su questo punto sollevato dal ministro Valditara, si è scatenato in polemiche. “Credo in una scuola in cui chi vi lavora sia valutato, ma ricordo che Luigi Berlinguer si dimise da quel ministero per aver toccato questo argomento. Ogni volta che andiamo a un concerto, leggiamo un libro, ascoltiamo un’opinione esercitiamo il diritto di valutazione: perché a scuola non dovrebbe valere? Confrontiamoci su come farlo”.
Crepet si mostra molto critico anche nei confronti di chi sostiene la teoria del buonismo e dei condoni educativi. “È ciò che è stato praticato con risultati terrificanti: crescita dell’abbandono scolastico, 100% di promozioni alla maturità, abbassamento dei livelli di apprendimento. Se si vuole uscire dal sorvegliare e punire dove il senso civile conduce, quale strada dobbiamo percorrere? Si tratta di una domanda troppo importante perché sia lasciata ai soli insegnanti e al ministero”.

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