Omicidi a Prati, le indagini sul killer delle prostitute: una di loro colpita durante un rapporto sessuale

18 Nov 2022 11:41 - di Greta Paolucci
Omicidi a Prati

Omicidi a Prati: è caccia al killer delle tre prostitute. Tre donne che agenti della squadra mobile e uomini della scientifica hanno trovato ieri mattina in due appartamenti poco distanti del noto quartiere romano. La pista più accreditata al momento è quella del serial killer. O meglio, l’ipotesi secondo cui a colpire sia stata un’unica mano che, in tutti e tre i casi ha ucciso con un coltello. Quel che è certo, comunque, da quanto trapela sul caso, è che un’ulteriore spinta alle indagini potrebbe arrivare da una telecamera presente in uno dei due appartamenti. Le indagini, allora, puntano molto su telecamere della zona, celle telefoniche e siti di incontri escort, in queste ore al vaglio serrato degli investigatori. Anche perché l’ultima vittima, in particolare, aspettava un cliente.

Omicidi a Prati, il punto sulle indagini: gli inquirenti puntano sulle telecamere

Resta da capire, ora, come l’uomo l’abbia contattata: se con un appuntamento preso in una app di incontri. O se, invece, con una telefonata. Intanto, è andato avanti fino a ieri sera il sopralluogo del pm della procura di Roma nei due appartamenti a Prati dove sono state uccise a coltellate le due donne cinesi e la sessantacinquenne colombiana. Secondo quanto si apprende, quello della donna uccisa nel seminterrato di Via Durazzo sarebbe stato il primo dei tre omicidi. La donna, colpita al torace con un’arma da taglio tipo stiletto. Forse durante un rapporto sessuale. A distanza di poco tempo poi il killer ha ucciso le due donne cinesi nell’appartamento al primo piano di Via Riboty. Sulle due vittime cinesi, si sa che il killer le ha accoltellate in varie parte del corpo: al torace, alla schiena e alla gola. Non solo. Oltre alla dinamica omicidiaria gli inquirenti al lavoro sul caso stanno ricostruendo anche la tempistica dei delitti.

Un supertestimone dal palazzo di Via Riboty: «Le vittime cinesi uccise tra le 10.30 e le 11»

E in questo contesto risulta significativa la testimonianza che ha reso un giornalista che ieri mattina era nel palazzo al 28 di Via Riboty, dove sono state uccise le due prostitute cinesi. Il quale ha confermato anche all’Adnkronos che «le due donne sono state uccise tra le 10.30 e le 11». Aggiungendo: «Lo so per certo perché mi hanno portato la cucina e ho salito le scale a piedi fino al nono piano, dove si trova l’appartamento in cui mi sto trasferendo». E ancora: «Non ho preso l’ascensore perché era occupato. Sono quindi anche passato davanti all’abitazione delle due vittime ed era tutto tranquillo alle 10.30», ha raccontato il super-testimone.

Omicidi a Prati: testimonianze e riscontri, tasselli fatti di chat e comunicazioni

Concludendo infine: «Poi alle 11, mentre ero in casa, mi ha chiamato il portiere per dirmi che c’era stato un omicidio. E che non potevo uscire perché una delle vittime era sul pianerottolo. Ci sono rimasto 3 ore e mezza. Quando poi la polizia mi ha fatto andare in questura a testimoniare». Testimonianze e riscontri: mettendo in fila una serie di tasselli, fatti di chat e comunicazioni. Incrociando i percorsi di dati investigativi e analisi scientifiche, gli uomini della Mobile sperano di risalire alla identità o alle identità di chi ha compiuto gli omicidi a Prati. Delitti efferati e ravvicinati, che hanno scosso la capitale e insanguinato uno dei suoi quartieri più rinomati.

Rocca (FdI) sugli omicidi di Prati: «Una triste vicenda che squarcia un muro di ipocrisia»

Un caso con tre delitti e molti interrogativi aperti, su cui si è espresso in queste ore anche il consigliere capitolino di Fratelli d’Italia, Federico Rocca. Che sulla tragica vicenda ha dichiarato: «Tre persone hanno perso la vita, uccise brutalmente da un possibile cliente, ma è doveroso attendere l’esito delle indagini. C’è la tristezza per la loro sorte, ma al tempo stesso rabbia, poiché, come al solito, bisogna attendere che accada qualcosa di grave per squarciare il muro di ipocrisia che si avvolge attorno al fenomeno della prostituzione negli appartamenti». Una realtà, spiega a stretto giro il consigliere capitolino di Fratelli d’Italia, «fortemente radicata» in ogni quartiere della città. E su cui, denuncia, troppo spesso si è chiuso un occhio…

La denuncia del consigliere: prostituzione a Roma, un fenomeno «fortemente radicato in ogni quartiere»

«Fenomeno che a Roma – incalza allora Rocca – non solo esiste. Ma è fortemente radicato in ogni quartiere. Anche oggi assisteremo al solito pianto del coccodrillo di alcuni che, piuttosto che affrontare con serietà e determinazione la questione, preferisce girarsi dall’altra parte. Nascondendosi dietro luoghi comuni e ipocrisia, mentre nulla cambia. Mentre molti, troppi – prosegue il consigliere capitolino – preferiscono non vedere, ci sono migliaia di persone che si prostituiscono nelle case, nei centri massaggi. Per non parlare delle strade. Sfruttamento, violenza, costrizioni, privazione della libertà, tratta degli esseri umani e malavita organizzata: ecco cosa c’è dietro tutto questo. Per quanto ancora si potrà andare avanti così, in attesa della prossima tragedia?».

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