Lombardia, la sinistra sceglie Majorino. E subito ricominciano le liti sull’alleanza col M5S

18 Nov 2022 10:59 - di Gigliola Bardi
majorino

Sarà Pierfrancesco Majorino il candidato del centrosinistra alla Regione Lombardia. Il nome dell’eurodeputato Pd ed ex assessore della milanese è uscito al termine di una riunione di coalizione tra i dem lombardi e i vertici di + Europa, Civici, Verdi e Sinistra Italiana. Si tratta di un nome molto spostato a sinistra, che si configura non solo come, come è stato detto, come un chiaro tentativo di marcare una differenza netta dagli altri due candidati già in campo – il governatore uscente Attilio Fontana, per il centrodestra e l’ex assessore regionale Letizia Moratti per il Terzo Polo – ma anche, come appare chiaro, di strizzare l’occhio al M5S, in un tentativo estremo di ricucitura. Ma proprio su questo aspetto, che per il Pd investe anche le tematiche congressuali, si infrange da subito l’unita della coalizione trovata sul nome.

La coalizione di centrosinistra torna a litigare sull’alleanza con il M5S

Il tema dell’alleanza con i Cinquestelle è stato, infatti, al centro di dichiarazioni incrociate e opposte di Sinistra italiana e +Europa. Il segretario regionale di Si Paolo Matteucci ha detto che «siamo sicuri che la sua candidatura possa aprire anche il dialogo verso le altre forze politiche come il M5s che fino alle elezioni politiche erano parte di questo percorso». Una posizione condivisa con i Verdi, visto che il senatore eletto con il cartello dei due partiti, Tino Magni, ha a sua volta sottolineato che la decisione su Majorino rappresenta «una svolta unitaria che apre verso il campo largo». A mettere uno stop, però, ci ha pensato +Europa. «Abbiamo espresso l’appoggio al candidato indicato dal Pd, Majorino. E abbiamo ribadito che la nostra partecipazione è riferita a una coalizione che, come oggi, non comprende il M5s», hanno precisato dal partito.

Majorino punta a «costruire insieme la proposta più forte possibile»

Majorino, che dai social si è detto «onorato ed emozionato», ieri sera, subito dopo l’ufficializzazione del suo nome, ha spiegato che «a partire dalla giornata di domani le incontrerò (le forze della coalizione, ndr) per costruire insieme, e secondo le modalità condivise, la proposta più forte possibile per cambiare pagina in Regione». «Possiamo battere la destra di Attilio Fontana e sono convinto – ha detto Majorino – che ce la metteremo tutta».

L’ennesima candidatura espressione della sinistra salottiera

Ma per capire quale sia lo scenario che si apre a sinistra con questa candidatura vale la pena citare il titolo di un commento di Libero, affidato alla rubrica L’Antennista di Claudio Brigliadori: «Piefrancesco Majorino è l’uomo perfetto (per far perdere il Pd)». «Se c’è un uomo che incarna lo spirito tafazzista del Pd, quello è Pierfrancesco Majorino. Già solo il fatto che possa essere lui il nome giusto da candidare a governatore della Regione Lombardia per disarcionare Fontana rende bene l’idea del vizioso circolino democratico», si legge nell’articolo che, ricordando brevemente profilo e gesta dell’eurodeputato, spiega: «Al di fuori dell’area Ztl di Milano, pochi conoscono il volitivo europarlamentare» che «ha pedigree perfetto per strappare il voto convinto dei salottini dell’Area C, lo zoccolo duro del Pd meneghino, e far fuggire a gambe levate tutti gli altri».

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