La Turchia rifiuta le condoglianze Usa e spiega come ha catturato la terrorista

14 Nov 2022 12:38 - di Paolo Lami

La Turchia è furibonda con gli Usa per l’attentato che ha fatto 6 morti e 81 feriti subìto a Istiklal Caddesi, la via centrale dello shopping di Instanbul, e i ministri del governo di Ankara rilasciano dichiarazioni di fuoco contro gli Stati Uniti che lasciamo immaginare conseguenze molto serie nelle relazioni fra i due Paesi.

Abbiamo ricevuto il messaggio che ci è stato dato, sappiamo qual è il messaggio – ha avvertito sibillino il ministro dell’Interno Süleyman Soylu, secondo quanto riporta il quotidiano Hürriyet. – Non accettiamo le condoglianze dell’ambasciata americana. Le rifiutiamo. Invieremo un messaggio molto forte al messaggio che abbiamo ricevuto, un messaggio molto forte”.

Parole molto gravi a cui segue quella che è la ricostruzione della logistica dell’attentato, compiuto da una donna di nazionalità siriana già arrestata dopo essere stata identificata grazie alle telecamere di sorveglianza della zona come colei che avrebbe atteso 40 minuti seduta su una panchina prima di allontanarsi dal luogo lasciando incustodita una borsa o una busta di plastica.

Il ministro dell’Interno ha, infatti, rivelato che la terrorista se non fosse stata catturata, sarebbe stata rapita in Grecia e giustiziata oggi stesso: “Siamo di fronte a una struttura terroristica che sappiamo come e in che modo è coordinata”, ha avvertito Süleyman Soylu.

Poi è sceso più nei dettagli spiegando che subito “dopo l’attentato” una “intercettazione tecnica” ha captato “le istruzioni dell’organizzazione terroristica” che “erano chiaramente destinate a uccidere la terrorista” per cancellare le prove. In particolare sono state intercettate le “istruzioni”   per “gettare in un canale” la terrorista. Un piano, sottolinea Soylu che “chiaramente ci avrebbe impedito di catturare la terrorista e di sbrogliare l’intera rete”.

“Le nostre forze di sicurezza, le nostre unità di intelligence, riunite di notte, hanno impedito che questo piano andasse a buon fine”, sostiene il ministro dell’Interno turco secondo il quale Ankara ha scoperto, solo quest’anno, oltre 200 tentativi di attentati in Turchia da parte del Pkk e del Pyd.

“È molto chiaro – ha avvertito Soylu – che gli ultimi due attentati, sia quello di Mersin sia un altro, provenissero da Manbij. E per uno di questi le istruzioni sono arrivate da Kobani. Conosciamo i sostenitori del terrorismo”.

Poi il ministro Soylu ha spiegato come e dove è stata arrestata la terrorista : “È stata catturata a Küçükçekmece (ad una trentina di chilometri a ovest di Instanbul, ndr). In precedenza era stata nascosta in un’officina a Esenler dopo una una telefonata arrivata da Kobani. Dopo l’attentato è tornata di nuovo a Esenler. È stata trasferita a Küçükçekmece con un veicolo da Esenler”.

Nel corso della ricostruzione della logistica dell’attentato, il ministro dell’Interno della Turchia rivela che “è stata catturata anche la persona che ha organizzato l’attentato” e “sequestrata la casa dove si trovava”.

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