La casa di Céline non diventerà un museo. Il sindaco: “Troppo difficile”. Andrà in affitto a privati

2 Nov 2022 15:07 - di Redazione
Céline

Alla fine tutti: eredi, editore dei suoi scritti, sindaco e amministratori statali, si arrendono. L’ultima casa dell’autore francese Louis-Ferdinand Céline (1894-1961) a Meudon, vicino a Parigi, non sarà trasformata in una residenza per scrittori o in un museo, ma sarà affittata a un privato. A quella dimora, nella periferia ovest di Parigi, dove lo scrittore si era trasferito nel 1951 al suo rientro dall’esilio danese e dove sarebbe morto esattamente dieci anni dopo, nessuno ha voluto o potuto riconoscere un valore simbolico, storico o culturale.

La casa di Céline non diventerà un museo

Anzi, questo edificio del XIX secolo è caduto in disuso, e sarà ristrutturato prima di accogliere i nuovi inquilini. Lo stabile di 351 metri quadrati, disposti su tre piani e otto stanze, fungeva da studio medico per lo scrittore e da sala da ballo per la moglie Lucette, che continuò a viverci fino alla sua morte nel 2019. Qui lo scrittore ha ricevuto in visita personaggi come Marcel AyméPierre BergéArmin MohlerWilliam Burroughs. Allen Ginsberg. Lucien Rebatet e Louis Pauwels. Il vicino di casa, proprietario dell’immobile dal 2018, inizialmente su base di rendita vitalizia, ha ottenuto ora dal Comune di Meudon il permesso di ristrutturare l’immobile fatiscente.

L’edificio sarà ristrutturato e affittato a nuovi inquilini

La casa è stata danneggiata per due volte da un incendio: prima nel 1968, poi nel 1972. Di conseguenza, non è rimasto nulla di originale del periodo trascorso da Céline. Il sindaco della città, Denis Larghero, ha spiegato: «Rimangono solo i muri e il giardino anteriore dei tempi di Céline». Dagli anni ’70 non sono stati eseguiti lavori nell’abitazione, che deve essere messa a norma prima di essere affittata. Il sindaco è convinto che trasformare la casa in un museo sarebbe molto difficile: «Se qualcuno avesse potuto fare qualcosa con questa casa, sarebbero stati gli eredi di Céline o l’editore Gallimard, che pubblica le sue opere».

Mai conclusa la registrazione della casa di Céline come edificio di patrimonio culturale

Sebbene l’allora ministro della Cultura Jack Lang avesse iniziato il processo di registrazione dell’edificio come patrimonio culturale nel 1992, questo atto non si è mai concretizzato. Molto più recentemente, poi, Denis Larghero ha concluso definitivamente sulla questione che lo Stato non investirebbe «certamente» nella trasformazione della casa dello scrittore in un museo.

 

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