I calciatori dell’Iran “costretti” a cantare l’inno: “Se non vi comportate bene tortureremo i vostri familiari”

29 Nov 2022 17:39 - di Redazione
calciatori Iran

Una indiscrezione della Cnn spiega perché i calciatori iraniani in Qatar hanno cantato l’inno nazionale nella seconda partita dopo avere clamorosamente fatto scena muta nella partita d’esordio: le famiglie dei giocatori della squadra  sarebbero state “minacciate di arresto e tortura se i giocatori non si comporteranno bene” in vista della partita contro gli Stati Uniti: lo scrive la Cnn, citando “una fonte coinvolta nella sicurezza dei giochi”.

I giocatori convocati dalle guardie rivoluzionarie

Quel mancato canto dell’inno non è stato senza conseguenze, anche se la Fifa ha finto di non accorgersi della situazione. Sempre secondo la fonte citata dalla Cnn i giocatori sono stati convocati a un incontro con membri del Corpo delle guardie rivoluzionarie iraniane. In quell’occasione sarebbe stato detto loro che le loro famiglie avrebbero affrontato “violenze e torture”. E ciò se non avessero cantato l’inno nazionale o se avessero aderito a qualsiasi protesta politica contro il regime di Teheran. Così i giocatori hanno cantato l’inno in occasione del secondo match del torneo contro il Galles, vinto per 2-0. Oggi l’Iran giocherà con gli Stati Uniti.

In Qatar le spie del regime vigilano sulla squadra

In Qatar vi sarebbero decine di ufficiali dei Guardiani della Rivoluzione inviati allo scopo di vigilare sulla squadra ed evitare incontri con cittadini stranieri. “C’è un gran numero di funzionari della sicurezza iraniani in Qatar che raccolgono informazioni e controllano i giocatori”, ha detto la fonte.

Dopo le minacce ai calciatori iraniani convocato anche l’allenatore

L’allenatore della nazionale iraniana, il portoghese Carlos Queiroz, si sarebbe invece incontrato separatamente con i funzionari dei Guardiani della Rivoluzione. Incontro avvenuto dopo le minacce ricevute dai suoi giocatori.  Non è chiaro quale sia stato il contenuto del colloquio. Ma Queiroz nei giorni scorsi ha spiegato che i giocatori possono protestare, ma solo nel rispetto dei regolamenti della Fifa.

Secondo quanto spiegato, inoltre, nella seconda partita del girone, vinta dall’Iran contro il Galles, “il regime ha inviato centinaia di finti sostenitori per creare un falso senso di sostegno tra i tifosi”.

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