È morto Gianni Bisiach, giornalista e scrittore che ha raccontato in radio e tv l’avventura della storia

20 Nov 2022 14:17 - di Redazione
Gianni Bisiach

Il mondo del giornalismo piange la scomparsa di un padre nobile delle inchieste e degli approfondimenti storici: è morto questa mattina a Roma, nella struttura per anziani Villa sacra Famiglia a Monte Mario dove viveva da qualche tempo, Gianni Bisiach. Il cronista, divulgatore e scrittore, si è spento a 95 anni. Un nome e un impegno, i suoi, legati da sempre, fin dagli esordi come giornalista, soprattutto a inchieste e speciali sulla storia. Gran parte dei quali realizzati per la Rai, per il settimanale Tv7, e per il Tg1, dove curò per anni la rubrica intitolata Un minuto di storia, ottenendo sempre con alti indici di ascolto. A confermare la notizia alla stampa è stato l’avvocato Giorgio Assumma, che era legato a Bisiach da una lunga amicizia. «Purtroppo – racconta Assumma all’Adnkronos – questa mattina sono stato svegliato da una telefonata della segretaria di Gianni, che mi informava della sua scomparsa. Gianni non aveva parenti e quindi con un po’ di amici stiamo cercando di organizzare una camera ardente e un saluto, su cui informeremo più tardi». Bisiach verrà seppellito a Gorizia, la città dove era nato il 7 maggio 1927.

Addio a Gianni Bisiach, grande firma della tv tra storia e inchieste

Tra i volti più longevi della Rai. Uno dei maggiori divulgatori culturali della tv e della radio. Autore di pionieristiche inchieste sulla mafia e sulla famiglia Kennedy,
l’ultimo traguardo raggiunto nell’arco di una lunghissima carriera dedicata allo studio della storia e all’analisi del costume del Belpaese, risale al 2018, quando il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nominò Gianni Bisiach, Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al merito della Repubblica italiana. Lui, un medico di formazione, che ha realizzato con passione civile e dovizia storiografica rubriche e programmi di successo che sono entrati nella storia del piccolo schermo: Testimoni oculari. Grandi battaglie. Ventesimo secolo. La Seconda Guerra Mondiale. La Grande Guerra. Inviato speciale del Telegiornale, è stato autore di Rapporto da Corleone e, tra gli anni ’60 e ’70, di innovative inchieste sui fronti di guerra e delle rivoluzioni. Sullo spionaggio e la mafia nel mondo.

Le inchieste dalla guerra alle rivoluzione nel mondo, passando per la mafia e lo spionaggio

In ambito radiofonico, poi, ha tenuto varie rubriche culturali per Rai Radio 1 e per 12 anni è stato capostruttura responsabile, realizzazione e conduzione della rubrica “Radio anch’io” (1980-92). La sua carriera giornalistica in Rai comincia nel 1956, entrando nella redazione del Telegiornale del Canale Nazionale. E ben presto si mette in mostra con numerosi servizi e inchieste giornalistiche e speciali dei programmi culturali. Cura la rubrica “Testimoni oculari” (1958-61) e nel dicembre 1960 l’inchiesta in tre puntate sulle spedizioni polari del generale Umberto Nobile, con i dirigibili Norge e Italia, ottenendo il massimo ascolto nella storia della Rai, con oltre 28 milioni di telespettatori. Nel 1962 realizza Rapporto da Corleone, la prima inchiesta sulla mafia in Sicilia con la collaborazione del magistrato Cesare Terranova (poi ucciso nel 1979). Di Felice Chilanti. Girolamo Li Causi. Michele Pantaleone. Antonino Rizzotto e Ferruccio Parri.

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