Ciriani: «Manovra sociale. Non temiamo la piazza». E le barricate di Landini spaccano il sindacato

26 Nov 2022 11:45 - di Sveva Ferri
manovra

«Noi non chiudiamo la porta a nessuno. La reazione di Landini è esagerata. Se la loro ricetta era la patrimoniale lei capisce bene che è difficile trovare delle soluzioni condivise». È il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, a rispondere alle polemiche del segretario della Cgil, che ha annunciato una mobilitazione contro la manovra, accusando tra l’altro il governo di aver chiuso al dialogo. «Scioperare contro un governo nato 30 giorni fa, che ha già dimostrato di tenere i conti in ordine e lo spread basso sarebbe molto sorprendente, non lo capirebbe nessuno», ha commentato il ministro, rivendicando anche che la manovra, che dovrebbe arrivare alla Camera lunedì, è «la più sociale possibile, viste le condizioni in cui ci siamo trovati a operare».

Ciriani: «La nostra manovra è la più sociale possibile»

Ciriani, intervistato da La Stampa, ha chiarito che «non temiamo la piazza, ma spero fortemente che lo sciopero non ci sia. Nessuno ha interesse a surriscaldare il clima, anche perché è noto che gran parte dei problemi che stiamo affrontando ha origini che non dipendono da noi: effetti della pandemia, della guerra in Ucraina e aumento dei prezzi». Il ministro, quindi, ha spiegato di augurarsi che «la sinistra per rinascere non voglia sposare la linea della mobilitazione permanente», allontanando l’idea che un atteggiamento ostruzionistico possa portare al rischio di esercizio provvisorio. «Sarebbe un disastro non per il governo, ma per il Paese. E quindi è da escludere», ha detto, salutando quindi come un fatto «positivo» la volontà di dialogo manifestata da Carlo Calenda. «Fermo restando – ha rimarcato l’esponente di FdI – che noi siamo il governo e loro sono opposizione».

Le barricate di Landini spaccano il sindacato

Calenda, del resto, non è l’unico ad aver scelto la strada del confronto costruttivo. A fronte delle barricate alzate da Landini, infatti, anche nel mondo del sindacato emerge con nettezza la volontà di dialogo. Intervistato da Avvenire, il leader della Cisl, Luigi Sbarra, ha chiesto al governo «di convocarci subito per affrontare e risolvere debolezze e criticità di alcuni provvedimenti da cambiare e migliorare durante l’iter di approvazione definitiva», con particolare riferimento agli «aspetti espansivi e di prospettiva». Dunque, una linea che va nella direzione opposta a quella della Cgil, che, secondo quanto emerso, alla Cisl leggono come un tentativo di Landini di attestarsi alla guida della sinistra contro il governo.

La Cisl esprime «apprezzamento» per la manovra e chiede un incontro

Del resto, la Cisl ha chiarito di non considerare affatto la manovra quella sorta di macelleria sociale paventata dalla Cgil. Anzi, Sbarra ha esplicitamente parlato di «apprezzamento», soffermandosi sui provvedimenti «per far fronte all’emergenza e al caro prezzi» e sul fatto che «diverse misure presenti in Legge di Stabilità rispondono a nostre rivendicazioni e sollecitazioni e danno solidità alle protezioni temporanee rivolte a famiglie, lavoratori e imprese».

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