Cei, l’appello dei Vescovi contro aborto e eutanasia: “I cattolici smascherino la cultura della morte”

16 Nov 2022 12:38 - di Redazione
Cei aborto eutanasia

La Cei riflette sul nostro tempo, «quando l’esistenza si fa complessa e impegnativa, quando sembra che la sfida sia insuperabile e il peso insopportabile, sempre più spesso si approda a una “soluzione” drammatica: dare la morte». Riguardo la quale, il Consiglio episcopale permanente della Cei denuncia i casi permeati da una “cultura della morte” che permea, dall’aborto all’eutanasia, «persone e situazioni» a cui sono dovuti «rispetto e pietà, con quello sguardo carico di empatia e misericordia che scaturisce dal Vangelo. Siamo infatti consapevoli che certe decisioni maturano in condizioni di solitudine, di carenza di cure, di paura dinanzi all’ignoto…»

Dalla Cei l’appello contro aborto ed eutanasia

E ancora: «È il mistero del male che tutti sgomenta, credenti e non. Ciò tuttavia – osservano i Vescovi – non elimina la preoccupazione che nasce dal constatare come il produrre morte stia progressivamente diventando una risposta pronta, economica e immediata a una serie di problemi personali e sociali. Tanto più che dietro tale “soluzione” è possibile riconoscere importanti interessi economici e ideologie che si spacciano per ragionevoli e misericordiose, mentre non lo sono affatto». A riguardo, dunque, i Vescovi fanno esempi concreti.

Cei, aborto e eutanasia: “I cattolici smascherino la cultura della morte”

E proseguono nella loro riflessione, asserendo: «Quando un figlio non lo posso mantenere, non l’ho voluto. E quando so che nascerà disabile o credo che limiterà la mia libertà o metterà a rischio la mia vita… la soluzione è spesso l’aborto». Invece, «quando una malattia non la posso sopportare, quando rimango solo, quando perdo la speranza, quando vengono a mancare le cure palliative, quando non sopporto veder soffrire una persona cara… la via d’uscita può consistere nell’eutanasia o nel “suicidio assistito”»…

E sulle uccisioni (e i suicidi) tra le mura domestiche…

Non solo. Parlando parlando anche delle uccisioni tra le mura domestiche, i Vescovi parlano anche dei suicidi: «Quando la relazione con il partner diventa difficile, perché non risponde alle mie aspettative… a volte l’esito è una violenza che arriva a uccidere chi si amava – o si credeva di amare – sfogandosi persino sui piccoli. E all’interno delle mura domestiche. Quando il male di vivere si fa insostenibile, e nessuno sembra bucare il muro della solitudine… si finisce non di rado col decidere di togliersi la vita»…

La Cei sulla guerra, “soluzione” letale di mercanti di morte e potenti

Ma non è ancora tutto. E infatti, per esempio, nel messaggio etico che punta a elaborare, la Cei riflette anche sulle conseguenze delle guerre. Sostenendo: «Quando si acuiscono le ragioni di conflitto tra i popoli… i potenti e i mercanti di morte ripropongono sempre più spesso la “soluzione” della guerra. Scegliendo e propagandando il linguaggio devastante delle armi, funzionale soprattutto ai loro interessi. Così, poco a poco, la “cultura di morte” si diffonde e ci contagia». Una riflessione che porta i Vescovi italiani a chiedersi: «Ma poi, dare la morte funziona davvero?»

Cei, aborto e eutanasia: urge «chiedersi se il tentativo di risolvere i problemi eliminando le persone sia davvero efficace»

Mentre, più in generale ed esteso ad ampio raggio, il tema pone altri interrogativi ancora. Tanto che la Cei proseguendo nella sua riflessione, commenta: «D’altra parte, è doveroso chiedersi se il tentativo di risolvere i problemi eliminando le persone sia davvero efficace. Siamo sicuri che la banalizzazione dell’interruzione volontaria di gravidanza elimini la ferita profonda che genera nell’animo di molte donne che vi hanno fatto ricorso? Donne che, in moltissimi casi, avrebbero potuto essere sostenute in una scelta diversa e non rimpianta, come del resto prevedrebbe la stessa legge 194 all’art.5.

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