Ambiente, Barbaro: “Bene Ispra, occorre completare la carta geologica d’Italia”

14 Nov 2022 17:04 - di Carlo Marini
carta geologica d'Italia

“Concordiamo con Ispra sulla necessità del completamento della carta geologica d’Italia, uno strumento efficace in grado di farci conoscere, nel dettaglio, il territorio nazionale e il suo sottosuolo al fine di garantire la cura, la gestione e la tutela delle risorse e del nostro patrimonio naturale, oltre che aiutare nella salvaguardia dei cittadini dalle pericolosità geologiche. Proprio per questo è nostro obiettivo che la realizzazione della Carta geologica possa diventare una priorità tecnico-scientifica per il Paese”: così Claudio Barbaro, sottosegretario al ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, nel corso di un convegno organizzato dall’Ispra. “La conoscenza del suolo e del sottosuolo rappresenta un passaggio fondamentale per la prevenzione di disastri, per l’individuazione delle risorse idriche, energetiche e minerarie. E anche per la sicurezza nella progettazione di infrastrutture”, ha aggiunto.

Barbaro: “L’aggiornamento della carta è un passaggio fondamentale per la prevenzione dei disastri”

Per Barbaro “dobbiamo consolidare uno strumento di conoscenza che potrà contribuire alla prevenzione di eventi catastrofici e consentire di allineare l’Italia agli altri Paesi Europei che hanno già da molto tempo completato la copertura geologica del loro territorio e avviato la fase di ulteriore aggiornamento”. Come spiegato nel corso del convegno, il progetto, avviato alla fine degli anni Ottanta, prevede la realizzazione di 636 fogli geologici e geotematici: a oggi siamo a circa metà della copertura totale.

A rischio il completamento della carta geologica d’Italia

Senza finanziamenti è a rischio il completamento della Carta geologica d’Italia. A dirlo l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) nell’ambito dell’incontro ‘La memoria del territorio a garanzia del futuro: il progetto Carg’ organizzato questa mattina a Roma. Secondo l’Ispra è infatti “a rischio, per assenza di nuovi finanziamenti, il completamento della Carta geologica d’Italia e con essa la conoscenza del suolo e del sottosuolo nazionale, indispensabile per riuscire a contenere i disastri, mettere in sicurezza i territori e procedere ad un’idonea pianificazione urbanistica. Ogni singolo foglio del Carg, realizzato dall’Ispra in collaborazione con le Regioni, le province autonome, le università e il Cnr, contiene la possibilità di ricavare informazioni oggi più che mai preziose relativamente all’individuazione delle risorse idriche ed energetiche a quelle minerarie, dalla descrizione delle aree più idonee allo stoccaggio delle scorie radioattive o alla progettazione di infrastrutture sicure”. Questa conoscenza – spiega l’Ispra – è “al momento solo parziale: per completare il lavoro mancano ancora 300 fogli geologici e quasi tutti i fogli geotematici”.

 

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