Tetto dinamico al prezzo del gas, accordo Ue nella notte per un “corridoio temporaneo”

21 Ott 2022 9:40 - di Paolo Lami
prezzo gas

L’accordo vero e proprio su un tetto al prezzo del gas in Europa ancora non c’è. Ma, a tarda notte, i capi di Stato e di governo della Ue riuniti nel Consiglio Europeo hanno concordato un’intesa per invitare la Commissione e il Consiglio a presentare “urgentemente decisioni concrete” su un cosiddetto “corridoio dinamico temporaneo” per limitare “immediatamente” i rialzi “eccessivi” dei prezzi del gas.

Cosa significa aldilà degli equilibrismi dialettici e delle sfumature in euroburocratese? Tradotto in soldoni è il primo passo – fra mille cautele, per non urtare la viva suscettibilità di quei partner europei che stanno lucrando sul gas alle spalle degli altri europei e, in particolare, degli italiani – per trovare una sintesi in materia di gestione dei prezzi energetici attraverso un meccanismo che dia un colpo al cerchio (alcuni Paesi europei tartassati, fra cui l’Italia) e un colpo alla botte salvando, nella logica del libero mercato, anche il business degli speculatori, molti europei i quali, dal loro punto di vista, non vogliono perdere opportunità di fare soldi, sia pure sulle spalle dei cittadini europei.

E, dunque, la traccia su cui il Consiglio Europeo ha autorizzato la Commissione Europea a lavorare, è questa, in quattro paragrafi.

Primo set di misure: acquisto congiunto volontario di gas, fatta eccezione per l’aggregazione vincolante della domanda per un volume pari al 15 per cento del fabbisogno di riempimento dello stoccaggio, secondo le esigenze nazionali, e l’accelerazione delle negoziazioni con partner affidabili per cercare partnership reciprocamente vantaggiose sfruttando il mercato collettivo dell’Unione, il peso e il pieno utilizzo della piattaforma energetica dell’Ue, aperta anche ai Balcani occidentali e ai tre partner orientali associati.

Resta da capire chi siano i cosiddetti “partner affidabili”, se lo saranno per sempre – si è visto che il “per sempre” in questo ambito è un concetto molto aleatorio – e, soprattutto, quale prezzo faranno.

Secondo set di misure: “Un nuovo benchmark complementare entro l’inizio del 2023 che rifletta in modo più accurato le condizioni del mercato del gas; un corridoio dinamico temporaneo dei prezzi sulle transazioni di gas naturale per limitare immediatamente gli episodi di prezzi eccessivi del gas, tenendo conto delle tutele di cui all’articolo 23, paragrafo 2, del progetto di regolamento del Consiglio proposto il 18 ottobre 2022; un quadro Ue temporaneo per limitare il prezzo del gas nella produzione di elettricità, compresa un’analisi dei costi e dei benefici, senza modificare l’ordine di merito, prevenendo nel contempo l’aumento del consumo di gas, affrontando gli impatti finanziari e distributivi e il suo impatto sui flussi oltre i confini dell’Ue”.

Terzo set di misure: “Miglioramenti del funzionamento dei mercati dell’energia per aumentare la trasparenza del mercato, alleviare lo stress di liquidità ed eliminare i fattori che amplificano la volatilità dei prezzi del gas, garantendo nel contempo il mantenimento della stabilità finanziaria; accelerazione della semplificazione delle procedure autorizzative al fine di accelerare l’introduzione delle rinnovabili e delle reti anche con misure di emergenza sulla base dell’articolo 122 Tfue; misure di solidarietà energetica in caso di interruzione dell’approvvigionamento del gas a livello nazionale, regionale o unionale, in assenza di accordi bilaterali di solidarietà”.

Quarto capitolo: “Maggiori sforzi per risparmiare energia; mobilitare gli strumenti pertinenti a livello nazionale e dell’Ue. Allo stesso tempo, la priorità immediata è proteggere le famiglie e le imprese, in particolare le più vulnerabili nelle nostre società. Anche preservare la competitività globale dell’Unione è fondamentale. Tutti gli strumenti pertinenti a livello nazionale e dell’Ue dovrebbero essere mobilitati per rafforzare la resilienza delle nostre economie, preservando nel contempo la competitività globale dell’Europa e mantenendo condizioni di parità e l’integrità del mercato unico. Il Consiglio Europeo è impegnato in uno stretto coordinamento delle risposte politiche. Sottolinea l’importanza di uno stretto coordinamento e di soluzioni comuni a livello europeo, ove appropriato, e si impegna a raggiungere i nostri obiettivi politici in modo unito. Il Consiglio continuerà a monitorare da vicino gli sviluppi economici e si impegna a rafforzare ulteriormente il nostro coordinamento, al fine di fornire una risposta politica decisa e agile”.

Insomma, per ora, un pugno di mosche in mano e la soluzione delle bollette stratosferiche e onerose molto più che lontana. Buoni propositi tanti ma fatti concreti pochi.

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