Strage di Halloween, la polizia sudcoreana ammette errori di sottovalutazione. Oltre 150 le vittime
Dopo la pioggia di critiche, la polizia sudcoreana ha ammesso di aver compito “errori” di sottovalutazione nelle misure per prevenire la tragedia di Halloween a Itaewon. Il quartiere di Seul, capitale della movida della capitale, in cui sono morte più di 150 persone. Schiacciate nella calca di gente in preda al panico. Che riempiva un vicolo della zona largo appena 4 metri.
Strage di Halloween, la polizia ammette errori di sottovalutazione
Hong Ki Hyun, capo dell’Ufficio per la gestione dell’ordine pubblico della Polizia nazionale, si è lamentato di non aver potuto “prevenire la tragedia”. Di fronte alle crescenti critiche per l’operato delle forze di sicurezza. Previsioni sbagliate. “Ci si aspettava che un gran numero di persone si sarebbe radunato lì. Ma non pensavamo che ci sarebbero state vittime a causa della folla”. Poi ha ricordato un numero simile di persone si riunisce lì ogni anno. “La polizia che si trovava nella zona non ha rilevato un improvviso aumento del numero di persone nella zona”, ha aggiunto Hong, secondo le informazioni dell’agenzia di stampa Yonhap.
“Non abbiamo regole precise per gestire le masse”
Domenica scorsa, giorno della strage, 137 membri del personale delle forze di sicurezza sono stati dispiegati nell’area. Ma gli agenti avevano, incredibilmente, pianificato di occuparsi di traffico e crimini minori. “Non ci sono regole precise che indichino come far fronte a situazioni di grande affluenza. Come quelle della festa di Halloween di Itaewon”, ha ammesso. Assicurando che d’ora in poi verranno presi provvedimenti per intervenire nella eventi simili e senza una chiara organizzazione.
Il bilancio: oltre 150 vittime, centinaia di dispersi
Sono oltre 150 le vittime, circa 80 i feriti, centinaia i dispersi. A scatenare il caos potrebbe essere stata la presenza di una celebrità in un locale della zona. Dove i giovani avrebbero cominciato a precipitarsi finendo per travolgersi a vicenda. Molti sono deceduti per arresto cardiaco. Erano oltre 100mila le persone riversatesi in un groviglio di strade strettissime, una delle quali si è rivelata una trappola mortale.