Roma fa paura, allarme stupri nel cuore della città: il maggior numero di denunce arriva dal centro

20 Ott 2022 8:42 - di Lorenza Mariani
stupri Roma

Il cuore di Roma rivela un nucleo di violenza e pericolosità proprio nelle sue arterie principali. Secondo i dati emersi ieri durante la riunione del Comitato provinciale per la sicurezza tenutosi nella sede della Prefettura della capitale, nei primi nove mesi del 2022 emerge un picco di denunce per violenza sessuale nel I e II municipio. Laddove, di contro, risultano meno le denunce in periferia o in zone come Ponte Milvio, area della città molto frequentata, in voga per la movida giovanile e zona gettonata dai turisti.

Roma, i dati sulla sicurezza: è boom di stupri nel cuore della città

Numeri e raffronti con gli anni precedenti alla mano, dunque, è proprio nel centro di Roma che si registra un inquietante boom di stupri. Un dato che, stando alle denunce presentate. E stante la disposizione di ulteriori accertamenti e ancora da realizzare, l’assessora alle pari opportunità e sicurezza Monica Lucarelli ha spiegato e commentato rilevando tra l’altro: «Abbiamo fatto un lungo confronto con il prefetto, il questore e il generale dei Carabinieri. Analizzando i dati, che però necessitano di ulteriori approfondimenti perché i numeri fanno emergere una fenomenologia che non è in aumento rispetto al 2019. Scegliendo di non considerare gli anni 2020 e 2021 influenzati dal fattore Covid. E quindi non facilmente leggibili».

Stupri a Roma, il maggior numero delle denunce arriva dal I e II Municipio

E ancora. «Ci siamo concentrati sulle violenze domestiche e sulle violenze sessuali. Ora ho chiesto maggiori approfondimenti perché da questi dati emerge un maggior numero di denunce nel I e nel II Municipio. Dobbiamo verificare la nazionalità delle vittime per capire se questo dato possa essere ricondotto a una maggiore presenza turistica. Come pure la localizzazione dei casi per capire quali sono le zone effettivamente più a rischio. Perché ad esempio a Ponte Milvio risultano pochissime denunce. E poi gli orari, per valutare se questi casi possano essere dovuti a una maggiore vita notturna. Tutto questo per avere una migliore lettura dei dati, che è estremamente importante per capire soprattutto il tipo di campagna di prevenzione da mettere in campo».

Stupri a Roma, un report in corso di approfondimento

Per la Lucarelli «una possibile lettura che potrebbe venir fuori, ma bisogna ancora approfondire, è che per esempio nei quartieri più periferici ci sia una minore propensione alla denuncia. Potrebbe quindi non essere vero che ci sono meno casi, ma semplicemente per un fatto culturale, di sicurezza percepita o di minore fiducia nel rapporto con le forze dell’ordine ci può essere una minore propensione al denunciare. Per poter fare questo tipo di valutazioni servono però degli approfondimenti». Che enucleino meglio gli aspetti e le specificità di un fenomeno che va sicuramente ulteriormente analizzato nel dettaglio. A tal proposito, allora, sempre la Lucarelli ha garantito un impegno in tal senso da parte del prefetto e delle forze dell’ordine.

Ulteriori controlli utili per avere dati di maggior dettaglio

Prefetto e forze dell’ordine che si sono impegnati in tal senso, assicurando da parte loro un controllo degli atti di denuncia per capire età, orari e se le aggressioni sono avvenute su strada o al chiuso, e nel fare una verifica con il ministero dell’Interno per avere dei dati di maggior dettaglio. «Ci vuole un po’ di tempo – ha pertanto concluso la Lucarelli – perché è la prima volta che si fa un’analisi così puntuale. Ma per noi è molto importante. E anche se il dato sul 2022 non è in aumento, dobbiamo essere estremamente attenti per far sì che ci sia una riduzione del numero, non possiamo accontentarci. Dobbiamo lavorare per rendere la città più sicura. E far sì che il dato non solo non aumenti, ma regredisca».

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