Nello Musumeci da presidente galantuomo a ministro del Sud e del Mare. «Una grande responsabilità»

21 Ott 2022 20:34 - di Aldo Garcon
Nello Musumeci

«Una grande emozione. Una grande soddisfazione, che conferma il riconoscimento del lavoro svolto in questi anni alla presidenza della Regione Siciliana. Il coronamento di una vita dedicata alla politica». Così Nello Musumeci commenta all’Adnkronos la nomina a ministro del Sud e del Mare. «Una grande responsabilità – aggiunge – che affronterò con impegno e dedizione. Grazie a Giorgia Meloni e agli altri leader del centrodestra per la fiducia che hanno riposto in me. Pronti a risollevare l’Italia».

Nello Musumeci ministro del Sud e del Mare

Il suo segno distintivo è sempre stato il pizzetto. A cui tiene moltissimo. Nel 2017 quel pizzetto diventò anche protagonista della campagna promozionale alla Presidenza della Regione Siciliana. «L’unico pizzo che piace ai siciliani», era lo slogan scelto per il primo manifesto elettorale, in sei colori diversi e vari formati. Uno slogan che faceva leva sul doppio significato della parola “pizzo”, evoca il programma del leader che vuole puntare sulla legalità e la lotta alla corruzione. C’è chi racconta che Silvio Berlusconi una volta gli chiese di tagliarlo e lui rispose: “Mai”. Nello Musumeci nasce a Militello (Catania) nel 1955. Nel governo Meloni ricoprirà il ruolo di ministro del Sud e del Mare. Bancario, giornalista pubblicista, studi universitari in Scienze della Comunicazione. Di formazione cattolica, è cresciuto nelle fila della Destra politica catanese. In Sicilia è stato il primo presidente di Provincia eletto direttamente dal popolo. Durante e dopo la preoccupante eruzione dell’Etna del 2001 fu nominato Commissario del governo nazionale per gestire l’emergenza e la ricostruzione delle infrastrutture distrutte sul vulcano.

Musumeci, la carriera politica

Per tre legislature è eletto deputato, con Alleanza nazionale, al Parlamento europeo (1994-2009). Nel 2008 entrò nel consiglio comunale di Catania, il più votato dalla città etnea. Tre anni dopo fu chiamato a far parte del IV governo Berlusconi, quale sottosegretario di Stato al Lavoro e alle Politiche sociali. Nel 2012 fu eletto deputato all’Assemblea regionale siciliana dove diventò – per voto unanime – Presidente della Commissione parlamentare Antimafia. Per il suo costante impegno sul fronte della legalità, ha subito minacce mafiose che lo costringono per anni a vivere sotto scorta.

Nel 2017 fu eletto presidente della Regione Sicilia

Nel 2014 è stato tra i promotori del Movimento politico autonomista #DiventeràBellissima, con il quale nel novembre 2017 diventò presidente della Regione Siciliana, sostenuto da una coalizione di centrodestra. Musumeci è anche tra i fondatori dell’Isspe, l’Istituto siciliano di studi politici ed economici. E ha scritto e pubblicato saggi di storia contemporanea. Dal 2020 è presidente della Commissione intermediterranea d’Europa: un’assemblea che riunisce una cinquantina di regioni di dieci diversi Paesi: Cipro, Spagna, Francia, Grecia, Italia, Libano, Malta, Portogallo, Marocco e Tunisia. La Commissione è espressione della Conferenza delle regioni marittime e periferiche.

La nomina a ministro

Durante gli ultimi mesi del suo mandato di governatore non sono mancate le fibrillazioni con il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Gianfranco Miccichè, coordinatore di Forza Italia in Sicilia. Poi, il 4 agosto è arrivata a sorpresa la decisione di dimettersi. Una decisione annunciata su Facebook. E a settembre, l’annuncio della rinuncia alla candidatura e la candidatura al Senato. Dove viene eletto nelle fila di Fratelli d’Italia. E adesso la nomina a ministro del Sud. Voluta direttamente dalla premier Giorgia Meloni.

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