Mattarella alle celebrazioni di San Francesco: “È il padre della nostra civiltà”. Rampelli: bel segnale

4 Ott 2022 13:25 - di Alessandra Danieli

“Ci avviciniamo all’ottocentesimo anniversario della morte di Francesco d’Assisi. A lui guardiamo come a uno dei padri della nostra civiltà. Come a un visionario che plasma la realtà, capace di indicare un percorso verso un futuro al quale intendiamo essere fedeli. Un futuro migliore! È questo, oggi, l’augurio da Assisi: per l’Italia e per il mondo”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, presente ad Assisi per le celebrazioni del patrono d’Italia. Mattarella, tra le ovazioni dei presenti e il benvenuto delle autorità, ha presieduto il rito di accensione della Lampada del Santo. Quest’anno dedicata da parte di tutta l’Italia a tutti coloro che si sono prodigati per contrastare la pandemia da Covid.

Mattarella ad Assisi: San Francesco è una radice della nostra identità

“San Francesco è una delle radici antiche della nostra identità”, ha sottolineato il capo dello Stato che ribadito la forza profetica delle scelte di vita del poverello d’Assisi. A cominciare dalla pace. “La nostra Costituzione l’ha, coerentemente, iscritta come fondamento e traguardo della nostra comunità. Quella pace tradita proprio nel cuore dell’Europa. Che, nella prima metà del secolo scorso, aveva conosciuto gli abissi del male”. La pace – ha proseguito il presidente – non è soltanto assenza di combattimenti bensì, ci ricorda san Francesco, è connaturata all’armonia con il Creato.

Un messaggio al di là della fede

“Il magistero di Francesco d’Assisi – ha sottolineato Mattarella – ha un preminente valore religioso. Che le istituzioni della democrazia hanno il dovere di rispettare. Contiene, tuttavia, anche un messaggio che al di là della fede interroga ciascuno. Francesco attribuiva maggiore importanza alla coerenza dei comportamenti piuttosto che alle parole che li descrivono e li interpretano”.

La pandemia non è stata definitivamente sconfitta

Quindi ha rivolto un passaggio all’emergenza sanitaria. “La pandemia non è definitivamente sconfitta. Anche se l’azione dei vaccini e la risposta responsabile degli italiani ne hanno frenato l’espansione. Ridotto grandemente la pericolosità e salvato la vita a decine di migliaia di persone. Vi sarà ancora bisogno di intelligenza collettiva e responsabilità”, ha ammonito.  “La Conferenza episcopale italiana – ha  spiegato il Capo dello Stato- ha voluto ricordare, in questa occasione, tutti coloro che, con sacrificio, si sono prodigati per contrastare il Covid19. E  le sue molteplici conseguenze. E, insieme, le tante vittime di questa pandemia. Un atto di riconoscenza collettiva e un gesto di memoria riguardo a una calamità senza precedenti che ha colpito il nostro popolo”.

Rampelli: una tradizione meravigliosa

“È una tradizione meravigliosa”. È il commento di Fabio Rampelli all’arrivo del capo dello Stato ad Assisi. Segno tangibile di un impegno contro il relativismo dei valori. “Fa sempre piacere ricordare che abbiamo un Santo Patrono, San Francesco appunto”, ha detto il vicepresidente della Camera. “E, soprattutto,  che abbiamo un capo dello Stato che partecipa attivamente a questa ricorrenza”.

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