La sinistra sbarella: per l’Annunziata la Meloni è come Peron, Padellaro evoca la Thatcher

26 Ott 2022 9:33 - di Gabriele Alberti
Annunziata Meloni

Giorgia Meloni sta mandando ai matti la stampa di sinistra. Mettetevi d’accordo sul suo discorso alla Camera. Per Lucia Annunziata  ha fatto un intervento “peronista e divisivo”. Per Antonio Padellaro ha fatto un intervento  alla Margareth Thatcher contro i poveri. L’alfa e l’omega. La Stampa e il Fatto emettono due sentenze antitetiche. Con una facile battuta, dal centrodestra si potrebbe liquidare il discorso: bene, vuol dire che stiamo facendo bene, avanti così. Ma non è questo il punto. Il punto è che il primo presidente del Consiglio di destra ha cambiato tutto, ha sparigliato tutte le “gabbie” mentali ed ideologiche strutturali della sinistra. La quale ha perso tutti i suoi riferimenti logori inadeguati a leggere il presente.

Il fiele di Lucia Annunziata: Meloni come Peron

Lo scriviamo con rispetto, ma quando si evocano figure politiche del passato, inscritte in precisi contesti e congiunture storiche, vuo dire che si hanno pochi argomenti. Sulla Stampa la Annunziata verga un lungo commento che parte da una citazione: «Per il Peronismo c’è soltanto una classe di uomini: quella degli uomini che lavorano», Juan Domingo Peron. E la mette comparativamente accanto a un passaggio di Giorgia Meloni: «Siamo sempre stati al fianco di quei quasi cinque milioni di lavoratori autonomi, tra artigiani, commercianti e liberi professionisti che costituiscono un asse portante dell’economia italiana. E non smetteremo ora. Per noi, un lavoratore è un lavoratore». Poi si rivolge al direttore Giannini: “Ti chiedevi nel tuo ultimo editoriale se Giorgia Meloni sarebbe stata Evita (Peron) o Margaret (Thatcher) e adesso lo sai. Il primo discorso ufficiale, pronunciato alla Camera prima della fiducia e poi depositato al Senato, ci ha raccontato la radice della formazione intellettuale del nuovo presidente del Consiglio”. Una sentenza.

Annunziata a Giorgia Meloni: “Chi le scrive i discorsi…”

E specifica la sostanza del suo paragone: “Quel patchwork di vari pensieri degli anni Quaranta che va sotto il nome di Peronismo. Patriottismo, terza via economica del fascismo, socialismo, nazionalismo: il tutto combinato intorno a una idea: il riscatto dei descamisados(…). Ma se la retorica costruita intorno a questo obiettivo faceva impressione già a cavallo degli anni 40/ 50 del primo Peronismo fa di sicuro ancora più impressione sentirne echeggiare le idee nell’anno 2022; nelle aule del Parlamento di una democrazia avanzata come l’Italia”. Assurdo. Nelle parole del presidente del Consiglio l’editorialista in tema di vicinanza ai lavoratori meno avvantaggiati legge contrapposizione  “popolo vs i potentati”. “Un discorso profondamente divisivo”.  E conclude seccamente e velenosamente: ” È tutto chiaro, presidente Meloni. Buon lavoro. Ma chi l’aiuta a scrivere i discorsi, e mi pare che ci sia un intero comitato a farlo, dovrebbe forse aiutarla anche a farglieli risentire, per farle capire quanto, con tali parole, invece di sanare, Lei rilanci quel conflitto fra popolo e istituzioni, che è il vero male dei nostri anni. Pro domo sua“.

Padellaro cita la Thatcher commentando il discorso di Meloni alla Camera

Diametralmente opposto Antonio Padellaro che ricalca la collega nella citazione iniziale: ma stavolta le parole sono quelle della Lady di Ferro: “A quelli che mentre parlo aspettano col fiato sospeso, l’espressione preferita dalla stampa, la marcia-indietro, voglio dire solo una cosa. Fatela voi la marcia indietro, se volete. La signora non ha intenzione di fare marcia indietro”. Precisa l’editorialista: “Lo disse Margaret Thatcher, la prima donna a diventare primo ministro nel Regno Unito. Rivolta alla platea di maschi in un congresso del partito conservatore. Una frase che si attaglia a Giorgia Meloni, la prima donna a diventare presidente del Consiglio. Parole che non escludiamo possano, in futuro, essergli utili”. Dopo avere ironizzato sul termine “underdog”, la sfavorita che sbaraglia i competitori.

Padellaro avverte il premier Meloni: “La Thatcher è ancora una donna molto odiata”

Così conclude,  anche lui evocando una lotta di classe: “Giova qui ricordare che tra i connazionali la Dama di ferro fu, ed è ancora, una donna molto odiata, considerata all’origine dell’ondata di povertà e disperazione che negli anni ’80 travolse i ceti più deboli”. Quindi l’avvertimento non proprio bonario: “Non vorremmo che la Meloni si fosse ispirata a lei quando, per esempio, si è scagliata contro il Reddito di cittadinanza. O quando, qua e là, ha fatto balenare un certo decisionismo spinto che, vogliamo sperare, non incroci mai il duro cinismo della figlia del droghiere”.

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