La Fondazione Gimbe a Speranza: “Pubblicare subito il piano di gestione pandemica”

6 Ott 2022 11:55 - di Redazione

Il covid torna a farsi sentire ma il governo è fermo. In attesa di passare la patata bollente al prossimo esecutivo. A denunciare la sospetta distrazione del ministro Speranza è Nino Carabellotta della Fondazione Gimbe. Commentando l’ultimo monitoraggio sui contagi dell’ente.

Cartabellotta attacca Speranza: pubblichi la circolare sul covid

“Inquieta l’assenza di un piano di preparazione per la stagione autunno-inverno. La circolare del ministero della Salute, che pareva di imminente pubblicazione, è stata ingiustificatamente bloccata”, attacca Carabellotta. Dimostrando – aggiunge – “che in questa fase di transizione istituzionale l’opportunismo politico prevale sulla tutela della salute pubblica”. La richiesta al ministero della Salute è di “pubblicare subito la circolare sulla gestione pandemica”.

L’opportunismo politico vince sulla difesa della salute

“Nell’attesa che il nuovo esecutivo sia pienamente operativo – avverte il numero uno della Gimbe – si sta concretizzando il rischio che avevamo paventato. L’ennesima corsa all’inseguimento del virus. Che compromette la salute e la vita delle persone più fragili e ritarda l’assistenza sanitaria per i pazienti con altre patologie”. La netta ripresa della circolazione virale – spiega Cartabellotta – coinvolge l’intero territorio nazionale. Ee sta già facendo sentire i suoi effetti sui ricoveri in area medica e, in misura minore, in terapia intensiva”.

Gimbe lancia l’allarme: non abbassare la guardia

Senza drammatizzare, sottolinea che la preoccupazione è forte. “La campagna vaccinale è sostanzialmente ferma, la copertura della quarta dose per anziani e fragili non decolla. La stagione influenzale è in arrivo e sui mezzi pubblici si è detto addio all’obbligo di mascherina”. Di fronte a questo quadro, la Fondazione Gimbe ribadisce le “5 azioni fondamentali raccomandate dall’Oms Europa. Aumentare le coperture vaccinali (con tre dosi) nella popolazione generale; offrire la quarta dose alle persone a rischio dopo 120 dalla somministrazione della terza; promuovere l’utilizzo delle mascherine al chiuso e sui mezzi pubblici; aerare gli spazi pubblici affollati, quali scuole, uffici, bar e ristoranti, mezzi di trasporto pubblico; applicare rigorosi protocolli terapeutici per le persone a rischio di malattia grave.

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