“Il Pd non arriva alle prossime elezioni”: la “profezia” di Tommaso Cerno. Isterismi in Direzione
La Direzione Pd avrebbe divertito molto Nanni Moretti: “Sciogliere”, “rigenerare”. Via il simbolo. No, il simbolo resti. Conte si, Conte no. La fila per la segreteria. Una sorta di autoanalisi collettiva è l’assise del Pd, dove gli interventi che si stanno susseguendo registrano un caos sesquipedale. Non un “Caos calmo”, sempre per dirla alla Moretti. Un caos isterico. I vari esponenti del partito non concordano su nulla, nemmeno sulle procedure degli interventi dopo quello del segretario Letta. “E’ da stamattina che chiedo quando sarei intervenuto. Io non capisco come la presidente Cuppi gestisce la trasparenza degli interventi”. Goffredo Bettini esordisce stizzito in Direzione. Ribatte Anna Ascani: “La trasparenza è totale”. Ribatte Bettini: “Sì, molto totale…”. “Io lo dico chiaramente: nessuna cosa rosa, rosso gialla, nessuno scioglimento. Oltre alle modalità e alle alleanze, noi dobbiamo mettere al centro della discussione cosa vogliamo essere”. Insomma, una cosa nuova.
La Direzione Pd diventa un caso di psicanalisi di gruppo
Cesare Damiano vorrebbe introdurre dei correttivi alle primarie e c’è chi in questa situazione drammatica per il partito vorrebbe organizzare una sorta di “compleanno” alle primarie. Come Walter Verini: “Il 14 ottobre è l’anniversario delle primarie del Pd. Quel giorno tutti i parlamentari, i dirigenti, i sindaci siano in 100 piazze per dire che la nostra opposizione si fa in Parlamento e nel Paese”. Matteo Orfini ritiene che “abbiamo affidato agli altri la nostra debolezza, abbiamo trasformato il Pd, nella percezione degli elettori, nel partito della tutela dello status quo. Quando doveva essere l’opposto”. Tutti analizzano a modo proprio la sconfitta alle elezioni del 25 settembre. Gianni Cuperlo vede troppa confusione e chiede cortesemente: “Alla luce del numero degli interventi, chiedo alla presidente Cuppi di poter riaggiornare la riunione per garantire a tutti l’attenzione e non impoverire una discussione di grandissimo interesse e qualità”. Neanche per sogno. La mozione Cuperlo però bocciata da Enrico Letta: “Andiamo avanti”.
Direzione Pd: “Sciogliersi? Rigenerarsi?”. Anche le donne litigano
Neanche le donne del Pd che avevano dato l’assalto alla segretaria parlando di partito maschilista si trovano d’accordo nelle analisi del perché dalle loro parti nessuna rappresentanza fwemminile ha avuto spazio e spessore. Pina Picierno è autolesionista: “Se c’è una presenza femminile e deludente è colpa nostra”. Valeria Valente se la rende con uomini e donne: “In quel passaggio c’eravamo tutti. E’ troppo facile per tutti parlare dopo. Tante donne sono classe dirigente, l’appuntamento lo abbiamo mancato tutti, il gruppo dirigente maschile e femminile, la nostra capacità di fare rete”.
La “profezia di Tommaso Cerno: “Così il Pd non arriva alle prossime elezioni”
Sciogliere il Pd? Giammai dice il sindaco di Firenze Dario Nardella. “Il Pd serve, l’Italia ha bisogno di un grande partito di centrosinistra, che unisca davvero il Nord e il Sud. Qualcuno ha teorizzato che il Pd è morto e va sciolto: vorrei a dire queste persone che sono andate via, che noi non abbiamo bisogno di curatori fallimentari nè di avvoltoi ma di sognatori”. Di fronte a questo coacervo indistinto di posizioni dal quale trarre una sintesi è impossibile la tesi Cerno si fa molto attendibile: in questo stato confusionale “il Pd non arriva alle prossime elezioni”. Parola del senatore che con il Pd era stato eletto nel 2018 e che,toccato con mano il caos politico del Nazareno, ha deciso di non farsi ricandidare,. E’ tornato a fare il giornalista, diventando direttore de L’Identità. E in tale veste è intervenuto nel salotti di Myrta Merlino a La7, “godendosi” lo spettacolo, per così dire, da esterno.
Direzione Pd, un “contenutore freddo”
Una scena da Jurassic Park, dice: “C’è Franceschini che arriva silenzioso all’ultimo momento, come un Velociraptor. C’è il Tyrannosaurus Rex D’Alema che ha ricominciato a ruggire e oggi fa il grillino. C’è il Brontosauro Bersani… O capiamo che queste elezioni mostrano che c’è un contenitore freddo mentre fuori la piazza vorrebbe accogliere un mondo in cui lo Stato torna e il privato non folleggia; oppure se ricominciamo con le figurine che escono dal Nazareno a fare dichiarazioni sul prossimo segretario io credo che questo partito non arriverà alle prossime elezioni, come i socialisti in Francia“.