Il monito del Papa alla politica che insegue ideologie e mode: «Rovinano la realtà»

21 Ott 2022 14:07 - di Eleonora Guerra
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Concentrarsi su «aspirazioni e necessità reali» delle persone, non sulle «ideologie» e sulle «pressioni mediatiche», che «rovinano la realtà». Il Papa è tornato a lanciare un monito contro le forzature che fanno da faro per certa politica nel corso dell’udienza con un delegazione di amministratori pubblici francesi, ricevuti oggi in Vaticano. Nel corso dello stesso incontro il Pontefice è anche tornato sul tema dell’eutanasia, avvertendo che «se uccidiamo con delle giustificazioni, finiremo per uccidere sempre di più».

Il Papa mette in guardia da «ideologie e pressioni mediatiche»

«Il metodo democratico e rappresentativo dovrebbe permettervi di portare all’attenzione delle massime autorità le aspirazioni e le reali necessità della popolazione del vostro territorio, lontano da qualsiasi ideologia o pressione mediatica», ha detto il Papa agli amministratori pubblici francesi, accompagnati da monsignor Vincent Dollmann, arcivescovo di Cambrai. «L’ideologia e la pressione mediatica rovinano la realtà», ha aggiunto il Pontefice a braccio, secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa cattolica, Sir.

La necessità di guardare «ai bisogni reali», non agli «argomenti di moda»

Bergoglio, quindi, si è rivolto agli amministratori francesi sottolineando che è guardando ai bisogni reali dei cittadini che gli eletti possono corrispondere la fiducia ricevuta. «Dando la precedenza ai bisogni essenziali dei vostri elettori, troppo spesso trascurati a favore di argomenti di moda, che hanno meno a che fare con la loro vita quotidiana – ha detto papa Francesco – potrete dimostrare la volontà di essere al servizio di coloro che vi hanno eletto e che hanno riposto in voi la loro fiducia».

Il monito del Papa sull’eutanasia

Poi quell’avvertimento sull’eutanasia. «Se uccidiamo con delle giustificazioni, finiremo per uccidere sempre di più», ha detto Bergoglio, sottolineando che «gli operatori, per natura, hanno la vocazione di fornire cura e sollievo, non potendo sempre guarire, ma non possiamo chiedere agli operatori di uccidere i loro pazienti, che è un po’ la cultura dello scarto!». «Oso sperare – ha aggiunto – che, su questioni così essenziali, il dibattito possa essere condotto nella verità per accompagnare la vita al suo termine naturale, e non lasciarci coinvolgere in questa cultura dello scarto». Quindi, il pensiero è tornato nuovamente «agli anziani nelle case di riposo, e alle persone alla fine della loro vita, che devono essere accompagnate mediante lo sviluppo delle cure palliative».

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