Faida nel Pd. Filippo Sensi, ex fedelissimo di Renzi, se la prende con Andreatta: “Vuoi l’epurazione?”
Non è passato sotto silenzio il consiglio tranchant di Filippo Andreatta al Pd moribondo. Per uscire dalle secche, secondo il figlio di Beniamino, docente di scienze politiche, c’è solo una strada: rottamare tutti i dirigenti che hanno avuto un passato con i Ds e la Margherita. Intervistato dal Corriere della Sera è lapidario di fronte agli scenari congressuali del partito di Letta, uscito con le ossa rotta dal voto del 25 settembre.
Andreatta: il Pd rottami tutti i dirigenti ex Ds e Margherita
“O si taglia con il passato, rottamando tutti, ma proprio tutti, i dirigenti che hanno avuto un legame organico con i partiti fondatori. Oppure – spiega – si prende atto del fallimento e ci si scinde in due partiti, uno riformista e l’altro più massimalista, rimanendo alleati alle elezioni”. Fuori dai giochi anche il governatore emiliano Stefano Bonaccini? Certo, ha fatto politica nei Ds. “La regola del partito nuovo, anziché del nuovo partito, dovrebbe valere pure per lui”, dice Andreatta.
L’ira di Sensi: ci mancava l’epurazione degli ex
L’illustre tesi, che di fatto decapita l’intera classe dirigente del Nazareno, non è piaciuta a Filippo Sensi, parlamentare del Pd nella scorsa legislatura, oggi non rieletto al Senato. Ancora innervosito per l’uscita dal Palazzo, il vanaglorioso giornalista e blogger di provata fede dem va su tutte le fuire. “Ci mancava l’epurazione degli ex, Bouvard e Pecuchet dove siete?”. Così su Twitter prende a prestito l’opera incompiuta di Flaubert sui due copisti parigini pronti a cambiare vita, per criticare l’intervista choc di Andreatta. Che non dà alternativa al partito lettiano. O manda tutti a casa o si divide in due tronconi.
L’ex portavoce di Renzi è fuori dal Parlamento
Una bestemmia per Sensi che nel suo curriculum vanta molti peccatucci agli occhi di Andreatta. Tra i vari incarichi spicca quello di portavoce di Renzi, che gli valse il paragone con Campbell spin doctor di Tony Blair, prima, e Gentiloni poi alla presidente del Consiglio. Ma anche quello di capoufficio stampa del Pd dal 2014, direttore responsabile di YouDem. Fuori dal Parlamento non vorrebbe restare anche senza casa (politica si intende).