“Dobbiamo controllare i contatori”. Ecco come agivano i finti “tecnici” che depredavano gli anziani a Roma

6 Ott 2022 11:06 - di Lucio Meo

Gli agenti della Polizia di Stato del VII Distretto San Giovanni, in collaborazione con la Squadra Mobile di Torino, a seguito di approfondite e tempestive indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Roma, hanno proceduto all’esecuzione di un’ordinanza di misura cautelare nei confronti di due uomini, in carcere per il primo e agli arresti domiciliari per il secondo, emessa dal Gip presso il Tribunale di Roma. I due soggetti rispettivamente di 53 e 41 anni, sono infatti entrambi gravemente indiziati di aver commesso almeno 21 furti nelle abitazioni di persone anziane.

Il furto nelle case dei finti tecnici del gas

Le attività di indagine dagli agenti del Distretto San Giovanni, hanno consentito di accertare il modus operandi dei due che, dopo aver agganciato l’anziana vittima in una pubblica via, generalmente nei pressi della sua abitazione, fingendo di essere tecnici inviati per il controllo delle condutture dell’acqua o del riscaldamento, riuscivano a carpire la sua fiducia entrando nell’abitazione. Una volta all’interno, convincevano la vittima a riporre tutti i monili in oro e il denaro in una borsa da riporre nel frigorifero o nei pressi della porta d’accesso “per proteggerli da possibili danneggiamenti conseguenti ad eventuali esplosioni”. A qual punto, mentre l’anziano veniva distratto dal primo soggetto, una seconda persona, in contatto con il complice a mezzo di auricolare, furtivamente entrava in casa rubando quanto riposto nella borsa per poi fuggire.

I ladri erano nomadi sinti e venivano da Torino

Attraverso la consultazione quotidiana dei sistemi informativi in uso alle Forze di Polizia, l’ascolto delle note radio diramate dalla Sala Operativa, l’acquisizione delle immagini registrate dai sistemi di videosorveglianza, i servizi di osservazione e pedinamento, le individuazioni fotografiche, gli investigatori sono riusciti ad identificare 4 persone nomadi sinti piemontesi, tra loro consanguinei o legati da vincoli di parentela, che hanno agito sistematicamente all’interno di un gruppo associato, finemente organizzato e strutturato, nel quale ognuno aveva un ruolo ben preciso.

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