Covid, l’Ecdc: «La variante Bq.1 circola in Europa, diventerà presto dominante». I Paesi più colpiti

21 Ott 2022 18:42 - di Fortunata Cerri
Covid

Sta circolando in Europa la variante Bq.1, che insieme alla sottovariante Bq.1.1 diventerà dominante nel vecchio continente da metà novembre- inizio dicembre, contribuendo a un aumento di casi di Covid-19 a breve. Questo lo scenario previsto dal Centro europeo per il controllo delle malattie (Ecdc), nell’aggiornamento epidemiologico su Covid pubblicato oggi.

Ecdc, circola in Europa la variante Bq.1

La famiglia Cerberus, come è stata ribattezzata Bq.1.1, diventerà il ceppo dominante in Europa all’inizio dell’inverno. A segnalare la maggiore circolazione di Bq.1 nell’ultima settimana sono Francia (19% sequenze), Belgio (9%), Irlanda (7%), Paesi bassi (6%) e Italia (5%). Studi preliminari di laboratorio condotti in Asia indicano che Bq.1 ha la capacità di eludere in modo considerevole la risposta del sistema immunitario. Tuttavia, secondo dati attualmente disponibili, anche se limitati, non ci sono prove che Bq.1 sia associata a una maggiore gravità dell’infezione rispetto a Omicron Ba.4/Ba.5.

L’Iss: l’incidenza scende a 448 casi su 100mila abitanti

Intanto è tornato a scendere sotto quota 500 casi su 100mila abitanti l’incidenza di Covid-19 in Italia. Il dato settimanale a livello nazionale è di 448/100mila nel periodo 14-20 ottobre, rispetto a 504/100mila del periodo 7-13 ottobre. Lo riporta il monitoraggio Istituto superiore di sanità-ministero della Salute.

Indice di trasmissione ancora sopra la soglia epidemica in Italia. Nel periodo 28 settembre-11 ottobre, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,27 (range 1,19-1,39), sostanzialmente stabile rispetto alla settimana precedente (1,30) e superiore al valore soglia.

Ricoveri Covid stabili nelle rianimazioni

Ricoveri Covid in Italia stabili nelle rianimazioni, in lieve aumento negli altri reparti. Secondo il monitoraggio settimanale Istituto superiore di sanità-ministero della Salute, il tasso di occupazione in terapia intensiva resta fermo al 2,4% (rilevazione giornaliera ministero della Salute al 20 ottobre, rispetto al 13 ottobre), mentre il tasso di occupazione nelle aree mediche a livello nazionale sale all’11% (rilevazione giornaliera ministero della Salute al 20 ottobre), rispetto al 10% (al 13 ottobre).

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