Calenda demolisce il “patto di opposizione”: Letta non mi parla e il Pd è diviso su tutto

11 Ott 2022 8:47 - di Sara De Vico

Il patto di opposizione proposto da Letta è un bluff. La pensa così Carlo Calenda che, intervistato dal Corriere della Sera, demolisce le ultime mosse del segretario dem, che dovrebbe traghettare il partito verso il congresso della rinascita.

Calenda: il patto di opposizione è un bluff

Del resto tra i due il feeling, se mai c’è stato, è ai minimi storici. I veleni reciproci in campagna elettorale ancora bruciano. “Secondo me Enrico è una persona molto umorale. I rapporti personali dominano rispetto alla politica, un po’ come ha fatto con Renzi prima delle politiche. Il tema è: siccome non sei venuto con me alle elezioni adesso non ti parlo. È un atteggiamento sbagliato e infantile”. Insomma fare fronte comune contro il centrodestra è una proposta falsa. E il rischio concreto è che il centrosinistra procede in ordine sparso anche dall’opposizione.

“Letta non mi parla, un atteggiamento infantile”

Calenda racconta di aver mandato a Letta una proposta “molto chiara” sul tetto nazionale alle bollette per lavorarci insieme e di non aver ricevuto risposta. Perché lo stesso Pd è spaccato in due dopo la sonora sconfitta. “Metà partito sta già con Conte e infatti andrà alla manifestazione. Che, di fatto, è una manifestazione per la resa dell’Ucraina. Sette deputati su undici hanno votato contro l’invio di armi.  Proveranno a tenere tutto insieme attraverso un nuovo segretario che ricomincerà a dire “con Conte ma anche con Calenda”. È una cosa che non sta in piedi”. È un no secco al dialogo, almeno per ora,  quello dell’ex ministro dem e candidato a sindaco di Roma. Che per spazzare il campo agli equivoci sul conflitto propone a tutti i partiti, a cominciare dal Pd, una grande manifestazione a sostegno dell’Ucraina.

Il Pd è spaccato a metà, impossibile dialogare

Calenda affonda il dito nella piaga del Nazareno. E si sfila dall’abbraccio mortale. “Il Pd -va giù pesante – non riesce a trovare l’unità su nulla. Allora è meglio che si guardino in faccia e decidano se è il caso di continuare a stare insieme”. Noi abbiamo bisogno di fare un’opposizione costruttiva – insiste – “ma non possiamo farla insieme a chi ha mezzo partito che va dal lato opposto rispetto alla linea filo-ucraina. E con chi non è in grado di risponderti né sulle Regionali né tanto meno sulle proposte per l’energia”.

“Di questo passo andranno alle regionali con Fratoianni”

L’accusa principale è rivolta a Letta che non parla, non dialoga, è in totale confusione. “Mi sembra che il Pd sia un partito con cui interloquire è molto complicato. Primo perché Letta non interloquisce. Non so con chi voglia farlo, anche perché Conte non vuole parlare con lui. Di questo passo andranno alle Regionali con Fratoianni”, prosegue Calenda che accusa i dem di ripetere l’errore delle politiche.

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