Bomba sporca: che cos’è e qual è la differenza con l’arma nucleare. Il generale Capitini: “Avrebbe conseguenze devastanti”
“La bomba sporca? Si tratta di una bomba radioattiva a basso potenziale che inquina: una di quelle armi da terrorista che ogni tanto ne minacciano l’utilizzo, ma è solo propaganda perché non conviene a nessuno l’uso di tali ordigni”. Lo ha detto all’Adnkronos il generale Paolo Capitini, docente di Storia militare alla Scuola Sottufficiali dell’Esercito di Viterbo, in merito al fatto che Russia e Ucraina si accusano a vicenda di possedere la ‘bomba sporca’.
“Russia e Ucraina si accusano di possedere la ‘bomba sporca’ e in termini militari si chiama ‘tabù nucleare’, un’arma non arma. Sanno esattamente cosa provocherebbe, gli effetti devastanti dell’uso di un’arma del genere. Da Hiroshima non è stata più usata l’arma atomica e credo che allora non sapevano ciò che stavano facendo. – ha precisato Capitini – Di periodi tesi nella storia ne abbiamo avuti, ma mai a nessuno è venuto in mente di usare nella pratica un tale ordigno: non conviene, è politicamente insostenibile e militarmente stupido. Anche perché si espone concretamente alla possibilità che la Nato faccia alzare i suoi aerei per una robusta risposta convenzionale”.
Bomba sporca: gli attentati sventati a Washington e a Mosca
Si è parlato di ‘bomba sporca’ dopo l’arresto all’aeroporto di Chicago, nel 2002, del terrorista di al Qaeda José Padilla, accusato di aver cercato di sviluppare tali ordigni da fare esplodere a Washington. Ma di quanto fosse facile acquisire materiali radioattivi, e quindi di produrre tali ordigni, si sapeva sin dal settembre del 1987, da quando cioè un operaio di una discarica di Goiaina, in Brasile, trova un contenitore metallico proveniente da un reparto di radioterapia appena gettato. All’interno, trova una polvere blu brillante, senza sapere che si trattava di cesio radioattivo. Il tubo passa di mano in mano: 200 persone sono esposte al cesio. Quattro muoiono, fra loro una bimba di sei anni.
Prima di al Qaeda erano stati i ceceni a minacciare l’uso di materiale radioattivo. A novembre del 1995, un gruppo di ribelli ceceni rivendica di essere in grado di costruire un ordigno sporco. Avvertono la stampa di averlo nascosto al parco Islmailovsky di Mosca, dove poi viene trovato un contenitore di cesio. Saranno poi effettuate, in Cecenia, altre scoperte di materiale radioattivo conservato da milizie separatiste.
Lo studio del nostro ministero della Difesa
Secondo uno studio di Stefano Felician pubblicato sul sito del ministero della Difesa: «La bomba sporca ha come fine quello di interdire un area, più o meno vasta, cospargendola di materiale radioattivo. Ciò, come ovvio, comporterebbe l’immediata evacuazione dell’area, ed i conseguenti costi di bonifica. In caso poi di utilizzo di materiali radioattivi piuttosto pericolosi, a questi costi si dovrebbero aggiungere quelli della cura dei colpiti dalle radiazioni. Da qui l’origine di un’altra dizione, usata più nella letteratura scientifica americana, di RDD, o Radiological Dispersion Device, che sottolinea proprio al dispersione di materiale radioattivo conseguente l’esplosione».
Le regole per limitare i danni di una eventuale esplosione sono semplici: per chi si trova all’estero e vicino all’incidente, è necessario coprire naso e bocca con uno straccio per ridurre il rischio di respirate elementi radioattivi. Non toccare nulla proveniente dalla zona dell’esplosione. Entrare velocemente in un edificio con porte e finestre non danneggiate. Togliere tutti i vestiti e lo straccio con cui ci si è protetti naso e bocca, vale a dire eliminare il 90 per cento delle radiazioni. Lavare corpo e capelli.